Si parla sempre loro come a dei bambini obbedienti, a cui basta dire “bisogna”, perché siano disposti a crederlo. Ma soprattutto li si tratta come dei bambini stupidi, di fronte ai quali balbettano e delirano decine di specializzazioni paternaliste, improvvisate il giorno prima, che possono far loro ammettere qualsiasi cosa in qualunque modo gliela dicano; e così pure il contrario l’indomani.
Voce di Guy Debord in In girum imus nocte et consumimur igni (Guy Debord, 1978).
"Bisogna leggere, bisogna leggere...", com se leggere fosse un obbligo morale, come se il mondo non fosse pieno di gente cattivissima che legge e di gente buona che non ha mai letto un rigo in vita sua. Più o meno... Invece, senti, gentilmente: com'è quella citazioni di Landolfi che dice più o meno che quel che dico oggi lo smentisco domani o giù di lì? Magari se la cerco la trovo, ma tu la conosci a memoria di sicuro.
RispondiEliminaBen tornato Alt
Bianca
Vediamo vediamo... Aspetta che consulto gli archivi dell'Internazionale citazionista... "Leggere troppo affatica il corpo"... no, quello è Boris Vian... "Tutte le cose buone hanno una fine, tranne la banana, che ne ha due"... macché: è quel buffone dell'Ecclesiaste... "Mongo non sa. Mongo solo piccola pedina in grande gioco della vita" nemmeno, è il solito frammento di Eraclito... Ah, eccolo: "Niente di quello che ho detto è vero. Non perché non sia vero, ma perché l'ho detto". Ho trovato pure il riferimento bibliografico (sono soddisfazioni): "La muta", in Tre racconti, Rizzoli, Milano 1990, pp. 40-41.
RispondiEliminaGrazie, sei un amico!
RispondiEliminaBianca