lunedì 28 dicembre 2009

L'ultimo gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)

XL — ALIEN

— Anybody there? Hey, Sweden!
— They're not Swedish, Mac. They're Norwegian.
R.J. MacReady (Kurt Russell) e il dottor Cooper (Richard Dysart) ne La cosa (John Carpenter, 1982).

Ultimo gioco dell'anno. 4 broogle a chi riconosce il film da cui ho estratto questa sequenza, eliminando l'audio. Giovedì aggiungerò un secondo filmato. Sabato ripristinerò la colonna sonora. Nell'operazione sprecherò due broogle.
AGGIORNAMENTO (giovedì 31 dicembre): Stasera attenti al pesce marcio, altrimenti al cenone rischiate di fare la fine di questi, molto simili ai commensali di un'altra splendida festa di morti. Tre broogle in palio, utilissimi per stappare bottiglie vuote.
AGGIORNAMENTO (sabato 2 gennaio): Ripristinato l'audio e unite le sequenze. Tra esse si trova una manciata di secondi troppo rivelatrice per i google addicted: l'ho eliminata, ma anche così due broogle mi sembrano fin troppi.






ATTENZIONE: La partita si è conclusa sabato 2 gennaio alle 16.49. Il ruggente arcomanno ottiene l'ambitissimo premio 2009, dopo un interminabile duello con Bianca, che alcuni iperbolici lettori hanno definito "all'ultimo esangue".
Il film da riconoscere era Icaro XB1 (Jindrich Polák, 1963), strano precursore cecoslovacco non solo di Alien, della Cosa carpenteriana e di Shining versione USA, ma anche di Solaris e del primo, torpidissimo e geniale episodio della serie televisiva Battlestar Galactica (versione 2004; si badi a non confondere il primo episodio con il "pilota").
La prima sfida del 2010 si terrà lunedì 4 gennaio.

L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ.
GRADUATORIA DEFINITIVA 2009

arcomanno: 21 broogle.

bianca: 19 broogle.
afasol: 14 broogle.
maxeramax: 3 broogle.
YagaBaba: 3 broogle.
gegio: 3 broogle.
Andrea: 2 broogle.

lunedì 21 dicembre 2009

L'ultimo gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)

XXXIX — OUI, JE SUIS CATHERINE DENEUVE

A chi riconosce il film da cui è tratto questo fotogramma, tre bottiglie di acqua Fiuggi: lei la beve tutti i giorni, e guarda un po' come sta bene. Giovedì e sabato nuove immagini, ma ogni volta mi toccherà sprecare una bottiglia per lavarci i piatti. Se c'è una cosa che mi fa tanto male è l'acqua minerale.
AGGIORNAMENTO (giovedì 24 dicembre): Fuir! Là-bas fuir! Nuovo fotogramma: indovina il titolo del film e imbarca due bottiglie di acque Fiuggi.
AGGIORNAMENTO (sabato 26 dicembre): Questo non è un film con Catherine Deneuve. Quello non è il povero Yorick. Codesto nuovo fotogramma contiene il titolo da indovinare. Una bottiglia di acqua Fiuggi per digerire il cenone.




LA PARTITA SI È CONCLUSA SENZA VINCITORI.
I FOTOGRAMMI ERANO TRATTI DA BULLET IN THE HEAD (DIE XUE JIE TOU, 1990), CAPOLAVORO DEL PERIODO D'ORO DI JOHN WOO ASSIEME A THE KILLER E REMAKE NON DICHIARATO DEL CACCIATORE: LO AVEVO GIÀ DETTO QUI, MA TU NON STAI MAI ATTENTO.
LA PROSSIMA SFIDA SI TERRÀ LUNEDÌ 28 DICEMBRE.

sabato 19 dicembre 2009

Scommetto che questo ritorna

DAN O'BANNON, 30/09/1946 - 17/12/2009


mercoledì 16 dicembre 2009

La caduta nel quotidiano/2

Are we worth saving? You tell me.
Debra (Michelle Morgan): ultime parole di Diary of the Dead (George A. Romero, 2007).

Generatore manuale di commenti: tra minacce e tentazioni censorie, prosegue temeraria e indomita la nostra sfavillante e multiforme vita nei social network, ovvero come smettere di preoccuparsi e cominciare ad amare il tasto “annulla”, offrendo sempre e comunque il peggio di noi, su una strada senza ritorno e a senso unico.
(Titolo a cura di Stan Lubrick, Mario Calabresi e Lina Wertmüller)

− Ignorati, fai come se non esistessi.

− E stasera? Ancora semolino?

− Phaiga lo dici a tua sorella.

− Preferirei sapere a che cosa NON stai pensando.

− Guarda che la settimana delle tette era l'altra.

− Hai già provato tutto uguale ma con i piedi in una pozza d'acqua?

− Sarà, ma anche una frase che riesce a mettere insieme una doppia negazione e il lemma "socialnetworkizzati" in un colpo solo fa disperare dell'umanità.

− Penserei che stai postulando per recitare una parte importante nel prossimo film dei Vanzina, per poi finire spiaccicata sul mese di febbraio di un calendario e infine coinvolta in un tristissimo caso di cronaca nera che ti farà piombare nel trito tunnel della droga, dal quale uscirai per imboccare senza soluzione di continuità l'annosa via dell'alcoolismo, quindi l'autostrada della bulimia diabetica. Il 22 novembre 2021 una congestione ti farà colare a picco nella piscina di un piccolo imprenditore di Casale sul Sile (TV), ma in assenza del proprietario. Verrai ritrovata due giorni dopo dalla colf mesopotamica in via di regolarizzazione e al tuo funerale qualcuno piangerà, forse.

− Il giorno in cui ti ritroverai con una doppia coppia d'assi e di otto mi piacerebbe essere presente, pallone gonfiato che non sei altro.

− Verrai ripescata. Meglio esser precisi.

Come in uno specchio 4


In un tomo delle sue Lettere edificanti e curiose, pubblicate a Parigi durante la prima metà del secolo XVIII, il padre Zallinger, della Compagnia di Gesù, abbozzò un esame delle illusioni e degli errori del volgo della città di Cantòn; in una lista preliminare, annotò che il Pesce era un essere fuggitivo e risplendente che nessuno aveva mai toccato, ma che molti pretendevano di aver visto nel fondo degli specchi. Il padre Zallinger morì nel 1736, e il lavoro iniziato dalla sua penna rimase inconcluso; centocinquant’anni dopo, Herbert Allen Giles riprese l’opera interrotta.
Secondo Giles la favola del Pesce fa parte di un mito più ampio, che si situa nell’epoca leggendaria dell’Imperatore Giallo.
A quel tempo il mondo degli specchi e il mondo degli uomini non erano, come adesso, incomunicanti. Erano, inoltre, molto diversi: non coincidevano né gli esseri, né i colori, né le forme. I due regni, lo specolare e l’umano, vivevano in pace; per gli specchi si entrava e si usciva. Una notte la gente dello specchio invase la terra. Irruppe con grandi forze, ma dopo sanguinose battaglie, le arti magiche dell’Imperatore Giallo prevalsero. Egli ricacciò gl’invasori, li incarcerò negli specchi, e impose loro il compito di ripetere, come in una specie di sogno, tutti gli atti degli uomini. Li privò di forza e di figura propria, riducendoli a meri riflessi servili. Un giorno, tuttavia, essi si scuoteranno da questo letargo magico.
Il primo a svegliarsi sarà il Pesce. Nel fondo dello specchio scorgeremo una linea sottile, e il colore di questa linea non rassomiglierà a nessun altro. Poi verranno svegliandosi le altre forme. Gradualmente, differiranno da noi; gradualmente, non ci imiteranno. Romperanno le barriere di vetro o di metallo, e questa volta non saranno vinte. Al fianco delle creature degli specchi combatteranno le creature dell’acqua.
Nello Yunnan non si parla del Pesce ma della Tigre dello Specchio. Altri intende che, prima dell’invasione, udremo nel fondo degli specchi il rumore delle armi.
Jorge Luis Borges, Manuale di zoologia fantastica ("Animali degli specchi"), Einaudi, Torino 1962, pp. 19-20.


lunedì 14 dicembre 2009

L'ultimo gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)

XXXVIII — IL MEGLIO DI NOI

La rete, purtroppo, mostra ancora una volta di raccogliere il peggio di noi, ma politici e giornali hanno il dovere di non dare sponde, di essere seri e di capire che le giustificazioni ci portano su strade senza ritorno e che non si può continuare ad alzare il livello dello scontro.
Mario Calabresi, Gli indignati a senso unico, "La Stampa", 14-12-2009.

— Non sta bene?
— Come?
— Non sta bene??
— Sì, c'est le soleil qui tape. Mais à part ça, je ne me suis jamais senti aussi bien. Donnez-moi à boire.
— Cosa volete?
— Ce qu'il y a de meilleur.
— Va bene.
— Le meilleur.
Le meilleur, le meilleur…
La cameriera di un bar sulla spiaggia e Tom Ripley alla fine di Delitto in pieno sole (Plein soleil, 1960) di René Clément.

Una sponda a senso unico per chi riconosce il film a cui si ispira questo torpido remake.



ATTENZIONE: La partita si è conclusa martedì 15 dicembre alle 13.06. Riconoscendo Per qualche dollaro in più (Sergio Leone, 1965), arcomanno si ricolloca in prima posizione, ex aequo con bianca, e si aggiudica una sponda a senso unico.
La prossima sfida si terrà lunedì 21 dicembre.

L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ.
GRADUATORIA
arcomanno: 19 sponde a senso unico.
bianca: 19 sponde a senso unico.
afasol: 14
sponde a senso unico.
maxeramax: 3
sponde a senso unico.
YagaBaba: 3
sponde a senso unico.
gegio: 3
sponde a senso unico.
Andrea: 2
sponde a senso unico.

lunedì 7 dicembre 2009

L'ultimo gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)

XXXVII — INGLORIOUS BASTERDS

Ritrova il film dal quale è tratto questo fotogramma e riceverai tre biglietti per l'anteprima parigina di Stolz der Nation (Alois von Eichberg, 1944) al cinema Le Gamaar. Un'epopea educativa e commovente, da vedere in famiglia, circondati da vip e vamp. Giovedì e sabato il Reichsminister für Volksaufklärung und Propaganda diffonderà nuove immagini, ma i posti saranno proporzionalmente ridotti, a beneficio degli ill.mi sigg. Enzo Girolami e Antonio Margheriti.


ATTENZIONE: La partita si è conclusa martedì 8 dicembre alle 00.51. bianca ha riconosciuto Sperduti nel buio (Nino Martoglio, 1914), dal dramma omonimo di Roberto Bracco. A conferirgli l'aura del mito pare sia stato un articolo di Umberto Barbaro, Un film di un quarto di secolo fa ("Scenario", novembre 1936): all'epoca la maggior parte dei film non veniva conservata (cf. La valigia dei sogni, 1953: uno dei miei pochissimi motivi di orgoglio personale è sapere il mio dvd, confezionato privatamente, conservato nell'immensa cineteca di un mai conosciuto Martin Scorsese, che non aveva sentito parlare del film di Luigi Comencini). E tantomeno veniva riproiettata. Del film di Martoglio restava fortunatamente una copia al Centro Sperimentale di Cinematografia, e Barbaro vide quella. Cito da F. Di Giammatteo e C. Bragaglia, Dizionario dei capolavori del cinema (Bruno Mondadori, Milano 2004): «"stupefacenti" le inquadrature e la fotografia, Giovanni Grasso/Nunzio un "Jannings ante litteram" [pura coincidenza, solo ora ricordo la presenza del protagonista dell'Ultima risata nel tarantiniano Gamaar], Virginia Balistrieri "il viso femminile più espressivo apparso davanti all'obiettivo cinematografico", il montaggio per "contrasto e parallelismo" anticipa Griffith e le teorie di Pudovkin» (p. 9).
Da ragazzo mi sembra di aver letto che Sperduti nel buio influenzò non poco i registi del neorealismo, ma non ho ritrovato conferma di questo ricordo. Forse l'ho sognato, o forse anche loro avevano letto l'articolo di Barbaro, alimentando le loro opere con la fantasticheria di un film muto fatto solo di parole.
Infatti, poco prima della fine della guerra, i nazisti si portarono a casa le pizze. Nomen omen, il film finì probabilmente in un maledetto treno blindato, e se ne persero le tracce per sempre (ne è stata ritrovata una ventina di fotogrammi, riprodotta nel libro di Enzo Zappulla e Sarah Zappulla Muscarà, Martoglio cineasta, Editalia, Roma 1995). Si sarà messo a trasudare miele nel granaio di una fattoria o nello scantinato di un manicomio, prima di finire in polvere.

La prossima sfida si terrà lunedì 14 dicembre.

L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ.
GRADUATORIA
bianca: 19 biglietti per Stolz der Nation.
arcomanno: 18 biglietti per Stolz der Nation.
afasol: 14
biglietti per Stolz der Nation.
maxeramax: 3
biglietti per Stolz der Nation.
YagaBaba: 3
biglietti per Stolz der Nation.
gegio: 3
biglietti per Stolz der Nation.
Andrea: 2
biglietti per Stolz der Nation.

mercoledì 2 dicembre 2009

Ormai soltanto un commercialista ci può salvare

Mi scrive:

Pagare le tasse nel regno di Berlusconi sembrerebbe una perversione.
Se non altro è a buon mercato: passare un paio d'ore in uno scantinato con un'attempata trans, con assunzione di moderate dosi di cocaina, costa quasi tre volte tanto.

E poi mi fa notare che gli ho spedito un assegno scrivendo due cifre diverse nella parte in numeri arabi e in quella in lettere. Ah, e poi ci sarebbe il trascurabile dettaglio della mia firma mancante, nel suddetto assegno: mi son dimenticato di aggiungerla. Mi fa notare tutto ciò con gentilezza, ma documentandolo con un jpeg allegato del demenziale assegno in questione. Rispondo: "non ho parole per l'imperdonabile doppio errore commesso nello stilare l'assegno. Ti dà un'idea dello stato confusionale di stanchezza in cui mi trovo. Provvedo subito a stilare un nuovo assegno".
La sua risposta non si fa attendere:

nessun problema.
Nella classificazione ufficiale degli errori imperdonabili non figura l'errata compilazione di assegni.
Non si possono perdonare invece, ad esempio:

1) bere la birra con la fonduta di formaggio
2) un golf verde sui pantaloni marroni
3) dire "è un presepe" di un qualsiasi banale paesaggio da cartolina

Una prece al Ministro della Semplificazione. Lasci intatto l'incomprensibile sistema fiscale del nostro Paese. Ci toccherebbe fare a meno dei commercialisti. E non ci sarebbe davvero più nulla da ridere.

La caduta nel quotidiano/1

Caro Doktor Professor Heidegger, vorrei sapere che cosa intende con l’espressione “caduta nel quotidiano”.
Quando ha avuto luogo questa caduta? Dove stavamo noi quand’è avvenuta?
Saul Bellow, Herzog, Feltrinelli, Milano 1976, p. 69.


Generatore manuale di commenti: la nostra sfavillante e multiforme vita nei social network, ovvero come smettere di preoccuparsi e cominciare ad amare il tasto “annulla”.


– Ma anche no.

– L'avevo pensato prima di te, ma molto meglio.

– Il gatto della foto è morto da settimane. :-D :-D :-D

– Non preoccuparti, prima o poi non ti capiterà mai anche a te.

– Rogo degli scritti keynesiani 'stocazzo.

– Un consiglio, se posso permettermi: rifiuta l'amicizia a te stesso.

– Ride di te, non con te.

– Te la suoni e te la laiki, eh?

– No. Jean-Michel Jarre no.

– Guarda, sono d'accordo. Se ciascuno di noi, nel suo piccolo, quotidianamente, rinunciando ai propri egoismi ma anche senza pretese e soprattutto senza illusioni, piantasse un semino e magari chiedesse consiglio a un amico giardiniere o almeno a un'amica il cui nipote fa il giardiniere, anche se non proprio a due fermate della metro, insomma, sì, ce la possiamo fare a fare qualcosa che serva a qualcosa per qualcuno.