I — MANINE SENZA MANETTE
Quattro scalini a chi riconosce il film da cui è estratto questo fotogramma. Nuovi indizi giovedì e sabato, con riduzione della scala.
AGGIORNAMENTO (giovedì 6 gennaio): Ho estratto personalmente una seconda immagine. Tre scalini in palio.
AGGIORNAMENTO (sabato 8 gennaio): Altro fotogramma privato. Due scalini, mind the gap.
AGGIORNAMENTO (giovedì 6 gennaio): Ho estratto personalmente una seconda immagine. Tre scalini in palio.
AGGIORNAMENTO (sabato 8 gennaio): Altro fotogramma privato. Due scalini, mind the gap.
9 commenti:
Il cielo sopra Berlino?
L.p.c.
No, tutt'altri cieli.
Prima di tutto, i complimenti a Bianca per la vittoria 2010 !!
Però, pure tu Sten, a non inserire un premio per chi non ha MAI indovinato un film, oppure per chi ne ha citati di più in B/N quando erano a colori, e viceserva... Vabbeh.
Donq. Lei è sposata. Lui, no. Mano nella mano. B/N (quest'anno facciamo le persone serie).
La calda amante (La peau douce) - 1964 François Truffaut
Max! Nella "Peau douce" lui è sposato e LEI NO!
Max.
Incorreggibile.
Ahahahah!... Ehm, scusate. Posso vincere una sana risata? Io VI adoro. Baci e buon anno a tutta la bisca! Ahahahah!
Vabbe', iniziamo con il vagheggiamento duemilaundici: dal primo fotogramma sembrerebbe Nouvelle Vague, il secondo ricorda vagamente Jess Hahn, la scala potrebbe essere quella di Pierre Wesserlin, da bohémien a clochard. "Le signe du lion" di Rohmer? Ma non credo.
No, non so neppure se la nouvelle vague l'abbia visto. Eppure avrebbe dovuto.
Vedo che quest'anno abbiamo alzato il livello dello scontro. "Treno popolare (Raffaello Matarazzo, 1933)". Mecojòni (rozzamente per: "non si finisce mai di imparare").
Dunque buon anno a tutti anche dal sottoscritto, complimentoni a Bianca che ci ha stracciato e, sì, secondo me un premio a max va dato. Io voto a favore.
Lo so che era difficile, infatti ho assegnato quattro punti. Il riferimento a Hitch (nel titolo, nei premi in palio nonché nella scelta dei fotogrammi) era una falsa pista, contrariamente al "mind the gap". Il film di Hitch non ha nulla (anche se incredibilmente ripropone lo stacco sul treno che entra nella galleria, subito dopo lo sbadiglio della seconda immagine: come l'urlo della portiera nei 39 scalini e il "venga, signora Thornhill" di Intrigo internazionale. Piuttosto qualcosa di Renoir, del "réalisme poétique", qua e là forse una vaga reminiscenza dell'inizio di Zero in condotta, e un sapore di neorealismo ante litteram. Bel filmetto, comunque.
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