venerdì 23 marzo 2012

The Lost World


– Che cosa farai a Monaco?
– Finirò di scrivere quella storia.
– I tuoi scarabocchi?
– E tu? Tu che farai?
Alice van Damm (Yella Rottländer) Philip Winter (Rüdiger Vogler) in Alice nelle città (Wim Wenders, 1974)
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giovedì 22 marzo 2012

Mattatoio C


mercoledì 21 marzo 2012

Le Franc national

@Lahcen3m oui le nourrir avec un bon cassoulet et le gazer ensuite
filippi60
il y a 1 heure

C est quoi ce titre bande de salopards !!!!
Pourquoi pas un Cowboy tant que vous y etes !!!!
EuropeIsrael

Orlan aggratis (ffrap!)

Devo filmare quello che mi piace, non le cose brutte.
Gli stilisti espongono le loro collezioni in un museo di Firenze... E perché devo andare a filmare? C’è una pazza che si mette in mostra con le sue operazioni di chirurgia plastica dentro un museo… E chi se ne importa!
Nanni Moretti (Nanni Moretti) in Aprile (Nanni Moretti, 1998).

Outputonly o gustidimmerda? Votate! Snob, ma sarà la tua passione per le immagini orrorifiche che ti influenza. Complimentoni vivissimi. Un genio. È molto interessante tutto ciò. Ma perché lo scrivi in questo thread? Oh, non iniziate a trollare qui, superstar (e superstarri) mancati. È lecito, ma non è molto gentile. Capito cosa intendo? Trovo abbastanza antipatico e spocchioso l'atteggiamento di alcuni che, in FF, si comportano un po' come il Papa o come una superstar. Certo, io ho espresso il mio pensiero. È una curiosità scientifica. Capito cosa intendo? Se qualcuno non si evolve dai quattordici ai cinquant'anni, temo sia ben difficile che lo farà dai cinquant'anni al momento della sua morte, il significato sta tutto lì. La morte non l'ho mica inventata io, eh. Capito cosa intendo? Spero che uno più ferrato di me su 'ste cose possa darti una risposta, perché io zero, mi spiace! Capito cosa intendo? Se avessi voluto mandare a cagare qualcuno specificatamente avrei scritto "Ma vai a cagare". Capito cosa intendo? Bravaaaaaaaaaaa!!!! Biiiis! Biiiiiiissss! Ma quale modesta opinione, tu sei la mia luce :). Fa un po' presuntuosetto snob megalomane. Basta, ora la pianto, che tanto hai già spiegato tutto tu :) (Grazie) Non è come "La gente cammina perché ha le gambe", è molto peggio. Ahahahahahah ah sì? Ma complimenti! E poi, cos'altro? La tua leccornia preferita è la pupù? Il sentimento più amorevole per te è l'odio? Capito cosa intendo? E' che proprio non riesco a sopportare gli arroganti e chi se la tira. No, mi spiace, le prove in mio possesso non sono valide a causa di alcuni vizi proceduarli ;) Capito cosa intendo? Raga, è impo: capito cosa intendo? Blablablabla ma non c'è prova che blablablabla. Ho capito, grazie per la spiegazione, è molto interessante tutto ciò. Essere incoerenti è un corto circuito drammatico tra la propria esperienza di vita, tra ciò che si è acquisito e si è scelto e tra il proprio spirito critico (fondamentale in un essere umano). E' come vivere continuamente avulsi da se stessi e dalla propria vita (intesa come esperienza accumulata e come sequenza di apprendimento, soprattutto morale). Capito cosa intendo? E' essere in balia di altro e non orientati da ciò che si è. Un conto è se mi dite: "So che mangiare la torta con la panna mi fa ingrassare e mi fa venire il diabete, ma sono incoerente e goloso e me la magno". Ok, va be'. Capito cosa intendo? Oppure: "So tutto della medicina dello sport, l'ho studiata a menadito, ma sono pigro e conduco vita sedentaria". Ok. E' umano (è coerente con la natura umana). Capito cosa intendo? Evidentemente i due mojito che aveva ingurgitato gli avevano annebbiato il raziocinio. Tu sei la mia luce :)
Padre snaturato.
Ladro-assassino.
Pedofilo.
:-) ;-)))))


martedì 20 marzo 2012

אוצר התורה

To shoot pictures! Far saltare per aria tutto quello che non sopporti più.
Philip Winter (Rüdiger Vogler) in Alice nelle città (Wim Wenders, 1974).

lunedì 19 marzo 2012

#pensarci

Fermati lì. Pensaci. E mi rispondi dopo la pubblicità.
Gad Lerner a Pierre Carniti, L'Infedele, 19 marzo 2012.

Basta un clic (un clic e basta)

Ancora oggi, a distanza di secoli, ricordo il brivido che corse lungo la mia schiena di ragazzino al fulmineo gesto di Desailly, quando infila la mano nel taschino della giacca per inforcare gli occhiali: a ricostituire un contegno borghese prima di avvicinarsi alla balaustra, per osservare dall'alto del terrazzo Dorléac che si allontana per sempre.
Ma solo oggi ho notato il clic che fanno gli occhiali estratti dal taschino, un clic al contempo preciso e innaturale – gli occhiali non fanno clic – nel quale è racchiusa l'idea stessa di quel film, la visione del mondo e del cinema di François Truffaut.