domenica 23 dicembre 2012

Libero e responsabile

 EMIDIO, 20/10/1938 - 22/12/2012

12 commenti:

Stenelo ha detto...

Gli chiesi varie volte, nel corso degli anni, se secondo lui Kubrick aveva potuto vedere "Morel". La possibilità c'era: non ricordo se disse che poteva averlo visto alla Biennale, o se "Le macchine celibi" (http://fr.scribd.com/doc/46775310/The-Bachelor-Machines) fosse stata poi traslata a Londra. Oggi la rete permetterebbe raffronti immediati e lampanti: non solo e non tanto il tema (l'isola di Caponero, con il suo "Museo", è precisamente un Overlook ante litteram), l'adozione di lenti carrelli avanti in chiave simmetrica (già cifra kubrickiana dai tempi di "2001", anche se qui si aggiunge la disposizione di arredi alberghieri precisamente collocabili storicamente, 1929 non 1924, e quindi non una generica "stanza d'albergo settecentesco-californiana a mo' di laboratorio marziano") (http://www.youtube.com/watch?v=IzpItn6nY7Q&feature=youtu.be&t=8m30s). No, quel che conta è l'uso della macchina-cinema per quello che è: registrazione oggettiva di fantasmi. "C’è un primo intervento radicale che riguarda la struttura narrativa. Il libro è scritto in prima persona: il racconto è il diario che tiene il naufrago e, dunque, la logica che presiede agli avvenimenti è quella della soggettività alterata del protagonista che vive in condizioni di estremo disagio e abbandono. Il film è, invece, girato rigorosamente in terza persona, è maniacalmente oggettivo: lo spettatore vede le stesse cose che vede il protagonista. Questa scelta pone in termini completamente diversi il problema di come far accettare allo spettatore la logica fantastica degli avvenimenti." http://img375.imageshack.us/img375/8308/morel03.jpg // http://ktismatics.files.wordpress.com/2011/04/shining-bath.png

Anonimo ha detto...

E' molto tempo che non transito da queste parti.
Tutto è cominciato una settimana fa. Vedo in programma addirittura una terna di EG, tra cui Morel, sul grande schermo. Nonostante l'accidia decido di cogliere l'occasione per rimediare al danno: non ne ho ancora visto nessuno. Penso a chi pensa il cinema, soprannome Sten, lo stesso che mi aveva indotto ad inserire Morel nella cineteca, dove è rimasto a pigliar polvere.
Introduce la retrospettiva Carlo Di Carlo, d'altra parte si tratta di un festival, e legge, "per non cadere in inesattezze": dopo saprò che cita Morel. Da subito, però, so che cita anche qualcun altro, dice di non saper esprimersi meglio: è un certo Altiero S. No, non Spinelli.

afasol

Stenelo ha detto...

Leggo solo ora, passo raramente, questa volta mi ero scordato di attivare l'importazione dei commenti su gmail.
Simpatico Carlo Di Carlo. Deve essere stato Emidio a passargli quel libro, che fortunatamente è esaurito (l'autore aveva 20 anni, non leggerlo, limitati a immaginare il disastro, un mix di impressionismo sepolto da una valanga di aggettivi e concettini neanche lontanamente padroneggiati).
È un piacere rileggerti, mi chiedevo dove fossi finito, così come un altro pezzo da novanta, nessundorma, volatilizzato.
Quali erano i film in programma?
Permetti una domanda a bruciapelo: ci conosciamo?

Anonimo ha detto...

Quando qualcuno mi da del "pezzo" in genere mi aspetto che segua tutt'altro che un "...da novanta". Dico sul serio.
Dove sono finito? Sono finito. Se ricostruisco bene l'autobiografia recente ho trascorso molto tempo qui, a mo' di rifugio, nel 2009. Poi: in un primo tempo mi sono volatilizzato in senso letterale, poi sono tornato ma senza passare a trovarvi, poi mi sono volatilizzato in senso figurato (e lo sono tuttora benché non ce ne sia bisogno: non sono affatto ricercato, né dead né alive). Being afasol è molto più difficile di quanto non si possa credere. Il mondo avatarizzato è assai lontano dalla cruda realtà: là fuori è pianto e bruxismo, oppure, per dirla con Toni Servillo, la verità è noiosa. Avrei potuto nascere consigliera regionale lombarda e divenire un'esperta di oralità, ed invece mi sono toccati un cromosoma mozzo, un sistema mesolimbico nichilista ed un paese natale cialtrone.
Per la cronaca i film in programma erano Morel, Una storia semplice e Notizie degli scavi.
All'ultima domanda devo aver già risposto tempo addietro, se la memoria non m'inganna. No, ad ogni modo, non ho conoscenze tanto in alto. Stabilimmo persino che c'era (e c'è, a meno di burle relativistiche) un discreto delta anagrafico. In compenso so chi si cela dietro gli pseudonimi: per esempio Sten(elo) è un tizio che scrive un blog intitolato "e al cinema vacci tu".

Stenelo ha detto...

Sì, hai ragione, ti avevo già fatto la domanda: ma alzheimer per alzheimer (cito come se avessi tutto sotto controllo: ma appunto vedi sotto) mi crederai se ti dico che non lo ricordavo, che sono andato a rivedermi vecchissimi post, già all'epoca ci capivo poco, figuriamoci oggi.
"Notizie degli scavi": sono riuscito a recuperare una copia spero decente (non ho ancora trovato il coraggio di vederlo). Come sai fu il suo primo progetto, credo risalga ai tempi del Centro Sperimentale. All'epoca, se la memoria non m'inganna, per la parte del Professore pensava a Leopoldo Trieste, anni dopo a Verdone, infine a Silvio Orlando (su quest'ultimo non giurerei, forse ricordo male).

Anonimo ha detto...

Grazie di questi piccoli dettagli, quelli che, non documentati, sono destinati a sparire con coloro che li custodiscono.
p.s. "Come sai [...]": lo so solo perché l'ha detto Carlo Di Carlo nella sua presentazione.

Stenelo ha detto...

"Come sai" mi hanno cancellato l'account yt. Ma ne ho aperto uno nuovo di zecca oggi. Questo (introvabile, la copia è quella che è, disponevo solo di una vecchia vhs trasferita personalmente in dvd) te lo dedico: http://www.youtube.com/watch?v=3TsR1rrbLBk

Anonimo ha detto...

Non ho ancora avuto il tempo di assorbirlo ma la moindre des choses era inserirlo nella hard-discoteca. Quello l'ho fatto. Rigrazie.

Anonimo ha detto...

Rigrazie. Si tratta solo di trovare il tempo di GODerselo.

Stenelo ha detto...

Ne ho altri, se vuoi.

Anonimo ha detto...

Se trovare giornalisti disponibili all'inchiesta disinibita fosse tanto facile quanto lo è venire qui a far incetta di rarità gustose, a quest'ora sarei ministro della paura, ehm no, intendo dire della sanità.

Stenelo ha detto...

A dire il vero di rarità ne ho poche, e tutte della medesima qualità: travasi domestici di vecchie vhs, insomma. Mi piacerebbe mettere su "Terre. L'uomo e il paesaggio" del nostro amico Azio, ma purtroppo non ho le cassette, e forse nemmeno più i mezzi tecnici per trasferirle.
Quanto ai giornalisti d'investigazione, per loro vale quel che diceva Manchette sugli auteurs. "Quel che rimprovero alla 'politica degli autori è di averci voluto far vedere autori dappertutto. Gli autori di cinema sono rari. Sempre più rari. Il tempo li porta via e muoiono. E non sono sostituiti, o poco, perché l’epoca non ha più bisogno di loro, o poco."