venerdì 30 luglio 2021

Stenshots

Del Nuovo Testamento le versioni cinematografiche sono infinite: Cecil B. DeMille, Nicholas Ray, Rossellini, Pasolini, Jewison, quella con Robert Powell girata da coso. Infinite.
Forse questa è la mia preferita.



martedì 27 luglio 2021

sabato 24 luglio 2021

La foto di famiglia

In fondo il personaggio del novax (perché per molti di noi è praticamente un oggetto di finzione) potrebbe essere la versione aggiornata dei vari Tony Camonte e Rico Bandello, che portavano senza neanche sforzarsi troppo alle logiche conseguenze tutta la retorica del successo e del self-made man, con i suoi inseparabili accessori, ossia i dollari, le pistole e le donne, in pratica l'intero armamentario dei "valori" statunitensi, a riscatto della comunità italoamericana laboriosa e pittoresca che guardava a queste semicaricature concionanti e smitraglianti con un misto di terrore e simpatia: e proprio questo specchio, più che le forme violente della rappresentazione, diede straordinario fastidio, così che negli stessi mesi in cui quei film riscuotevano il massimo successo si stilava il codice interno di censura hollywoodiana alla quale si atterrà per un ventennio buono la maggior parte della produzione cinematografica.
I discorsi strampalati del personaggio novax ricalcano certe tirate di Paul Muni o di Edward G. Robinson, con la rivendicazione delle "libertà individuali" grossolanamente ma forse non del tutto erroneamente intese, da "questo è il mio corpo e ne faccio quel che voglio" ai liberismi turbo, diesel o con benzina super. Non sarà esattamente "noi", ma fa parte della nostra foto di famiglia e forse ne incarna lo spirito più autentico.

mercoledì 21 luglio 2021

domenica 18 luglio 2021

Stenshots







sabato 17 luglio 2021

martedì 13 luglio 2021

Benaltrismo

È un termine che a metà anni Ottanta fu introdotto principalmente da firme de "la Repubblica", quindi da un'area che all'epoca era identificata a torto o a ragione come "di sinistra": per esempio di fronte a un'impennata vera o presunta della criminalità o microcriminalità nel territorio, la sinistra rispondeva chiedendo più stato sociale, più istruzione, più prevenzione, più rieducazione, più riabilitazione. Questo secondo "la Repubblica" e "l'Espresso" era: "benaltrismo". Bisognava invece ascoltare la sofferenza della popolazione per bene, tutta la retorica delle vittime che meritavano riconoscimento e risarcimento (è ironico che allo stato attuale della riforma Cartabia pur lodata da tutti, si può per quelle vittime azzardare un "risarcimento mai", e l'azzardo non suoni più esagerato della precedente riforma Buonafede, dove il "mai" si sprecò senza scrupolo alcuno per il "fine pena"). Ascoltare il dolore del popolo (all'epoca si chiedeva alla sinistra di diventare populista, anche se non si usava quel termine) significava: inasprire le pene, aumentare la spesa pubblica dedicata alle forze di polizia, eventualmente costruire nuove carceri (ma quest'ultimo punto era secondario). Il termine "benaltrismo" era molto amato da un Giampaolo Pansa, per ricordare un nome noto a tutti e identificato da molti come espressione della destra, ma solo perché molti non sono abbastanza vecchi per ricordare che Pansa era all'epoca convenzionalmente collocato a sinistra. All'epoca presso le elites, che erano principalmente state formate a sinistra, c'era un piano, precisissimo, per svuotare la sinistra e quindi in particolare il PCI (e naturalmente il piano era anche svolto all'interno stesso del PCI) di qualsivoglia "struttura": per, letteralmente, smidollarlo. In molti erano convinti che questo fosse indispensabile per imboccare la strada del "progresso" e delle "riforme": e infatti proprio in quegli anni si comincia a vedere e a vendere una nuova sinistra, già quasi un centrosinistra, "riformista" e "progressista". Molti la pensavano davvero così, presumo: e del resto il mitterrandiano "tournant de la rigueur" era del marzo 1983 e chiudeva bruscamente la storia del Ventesimo secolo: e infatti molti si convinsero che stesse finendo la Storia tout court. E per alcuni era, puramente e semplicemente, il Piano di Rinascita Democratica della loggia denominata "P2".
Di questi piani il termine "benaltrismo" fu chiave di volta.
Sorprende, e offende, che parlando per esempio della legge Zan e più estesamente delle questioni cosiddette di genere, il termine sia sprecato, abusato e alla fine lasciato alla mercé di logorroiche mani di personaggi poco seri presentati come "linguisti" e che della lingua, delle parole, non conoscono minimamente la storia e di conseguenza il senso (e il tono, e il registro, e tutto quello che fa di una parola un mondo, quasi "una cosa"). (Ma del resto sono mesi che ci presentano un banchiere come la persona più competente per governare uno Stato repubblicano.)
L'obiezione più onesta all'odierna accusa di benaltrismo è la seguente: la mente umana è in grado di occuparsi contemporaneamente di più cose allo stesso tempo, tutte importanti, tutte persino cruciali, e persino di importanza diversa. Ovviamente non è così, ma vogliamo credere che lo sia. Il multitasking va bene se si parla di fornelli o stampanti; la mente umana fa cose più serie, ma non tutte insieme, o quasi mai.
Stasera Alessandro Zan lo ha esplicitamente e neanche troppo tortuosamente riconosciuto in quell'inqualificabile trasmissione estiva de la7 interamente dominata da Concita de Gregorio: la sua legge rischia seriamente di venir discussa a settembre, è un peccato, ammette, perché se fosse accettata (come auspico anch'io) così com'è si potrebbe finalmente discutere di altre questioni ben più importanti (come considero anch'io), mentre questo non avverrà perché l'estrema destra lo impedisce con infiniti emendamenti, invocando paradossalmente, ma purtroppo logicamente, purtroppo inevitabilmente, il "benaltrismo".

sabato 10 luglio 2021

giovedì 8 luglio 2021

The Tomorrow War (Chris McKay, 2021)

Ho finito non so come e in tre serate consecutive di vedere un film assurdo, veramente "molto molto" assurdo, con Chris Pratt mandato dal passato nel futuro 2050 per combattere un'invasione aliena con obiettivi piuttosto discutibili (lo sterminio dell'intera umanità), dove l'unica cosa coerentemente simpatica è che Chris Pratt resta uguale a se stesso sia nel passato sia nel futuro: obeso.
Non dimenticherò mai l'inizio, è un caso di scuola. Gente del futuro venuta nel passato arruola civili nel passato (tra cui Pratt, dignitosamente obeso) per mandarli nel futuro, c'è un discorsetto che è uguale a quello del sergente Hartman, qui non si fanno differenze, segue la lista delle differenze che non si fanno, tra cui immancabile "il genere" (ricordo che l'orizzonte è quella cosa moderatamente sgradevole che è l'uccisione di qualsiasi essere umano sulla faccia del pianeta), manca la chiusa kubrickiana "non conta un cazzo nessuno" perché oggi il discorso di Hartman è fico e chi cincischia è un boomer PLUUUUFFF tutto questo simpatico plotone di spiantati d'ordinanza viene risucchiato da un coso, un coso che ha un guasto, quindi trent'anni dopo i loser winner come da copione sono dropout DAL CIELO E SENZA PARACADUTE.
Cadono cadono cadono cadono, saranno tipo un centinaio tra cui non manca il politicamente obeso Chris Pratt, che assieme agli altri cade cade cade cade mentre si avvicina il notturno trito pavé, e prima del pavé i grattacieli e sul tetto di un grattacielo LA PISCINA.
Vabbe', piscina o meno da quell'altezza quanti ci finiranno dentro, statisticamente? Mezzo, al massimo uno. Sarà Chris Pratt, in quanto star eticamente obesa del film. Sospendiamo l'incredulità e diciamo almeno mezzo Chris Pratt. E cosa cambierà? Cadendo da quell'altezza ti sfracelli sul pavimento della piscina foss'anche profonda tre metri. O più precisamente muori appena entri a contatto con l'acqua: è come cemento armato, da quell'altezza. E invece no. Esteticamente obeso PLUFF Pratt finisce in acqua e si ferma dieci centimetri sotto, assieme a circa UN QUARTO del plotone, a un certo punto uno dei rustbelters casca proprio ADDOSSO al plastilinamente obeso Pratt e nessuno NESSUNO si fa niente, neanche un'infiammazione del mignolo e tutti escono dall'acqua per combattere gli alieni mossi da scopi opinabili.
Sparano sparano sparano sparano mitragliano mitragliano mitragliano mitragliano. È inutile! Agli alieni non gliene fotte nulla di pallottole del genere e di genere! Dopo aver esaurito l'equivalente dell'arsenale pallottolistico degli USA, uno urla: "Sparate sotto il collo e all'addome! Sono i loro punti deboli!". Ma scusate, uomini del futuro venuti nel passato a spiegare le cose agli uomini del passato, prima di mandarli nel futuro, quelli del passato, non potevate dir loro subito, qui e ora, o meglio lì e prima, che nel futuro c'erano questi punti deboli, che non sono neppure uno ma addirittura due?
Quindi spara ai punti deboli, spara spara spara, "dai e dai" (le scene d'azione sono "all'ultimo respiro", nel senso che affannano, nel senso che sono girate in modo orrendo) fanno fuori un paio di alieni, tra un numero imprecisato di alieni diciamo abbastanza superiore a "due". A quel punto il puntigliosamente obeso Chris Pratt annuncia di aver esaurito le pallottole. Stacco, la battaglia continua. Lo splendidamente obeso Chris Pratt smitraglia gli alieni "come se non ci fosse un domani" (infatti non c'è, è il futuro, è la fine dello sterminio dell'umanità uccisa dall'ammazzamento). Ha la stessa arma della ripresa precedente. Ma con pallottole illimitate. L'eroicamente obeso Chris Pratt.

Non è spoiler. Sono i primi cinque minuti del film. Il resto, come diceva mia nonna, "è un po' deludente".