giovedì 8 luglio 2021

The Tomorrow War (Chris McKay, 2021)

Ho finito non so come e in tre serate consecutive di vedere un film assurdo, veramente "molto molto" assurdo, con Chris Pratt mandato dal passato nel futuro 2050 per combattere un'invasione aliena con obiettivi piuttosto discutibili (lo sterminio dell'intera umanità), dove l'unica cosa coerentemente simpatica è che Chris Pratt resta uguale a se stesso sia nel passato sia nel futuro: obeso.
Non dimenticherò mai l'inizio, è un caso di scuola. Gente del futuro venuta nel passato arruola civili nel passato (tra cui Pratt, dignitosamente obeso) per mandarli nel futuro, c'è un discorsetto che è uguale a quello del sergente Hartman, qui non si fanno differenze, segue la lista delle differenze che non si fanno, tra cui immancabile "il genere" (ricordo che l'orizzonte è quella cosa moderatamente sgradevole che è l'uccisione di qualsiasi essere umano sulla faccia del pianeta), manca la chiusa kubrickiana "non conta un cazzo nessuno" perché oggi il discorso di Hartman è fico e chi cincischia è un boomer PLUUUUFFF tutto questo simpatico plotone di spiantati d'ordinanza viene risucchiato da un coso, un coso che ha un guasto, quindi trent'anni dopo i loser winner come da copione sono dropout DAL CIELO E SENZA PARACADUTE.
Cadono cadono cadono cadono, saranno tipo un centinaio tra cui non manca il politicamente obeso Chris Pratt, che assieme agli altri cade cade cade cade mentre si avvicina il notturno trito pavé, e prima del pavé i grattacieli e sul tetto di un grattacielo LA PISCINA.
Vabbe', piscina o meno da quell'altezza quanti ci finiranno dentro, statisticamente? Mezzo, al massimo uno. Sarà Chris Pratt, in quanto star eticamente obesa del film. Sospendiamo l'incredulità e diciamo almeno mezzo Chris Pratt. E cosa cambierà? Cadendo da quell'altezza ti sfracelli sul pavimento della piscina foss'anche profonda tre metri. O più precisamente muori appena entri a contatto con l'acqua: è come cemento armato, da quell'altezza. E invece no. Esteticamente obeso PLUFF Pratt finisce in acqua e si ferma dieci centimetri sotto, assieme a circa UN QUARTO del plotone, a un certo punto uno dei rustbelters casca proprio ADDOSSO al plastilinamente obeso Pratt e nessuno NESSUNO si fa niente, neanche un'infiammazione del mignolo e tutti escono dall'acqua per combattere gli alieni mossi da scopi opinabili.
Sparano sparano sparano sparano mitragliano mitragliano mitragliano mitragliano. È inutile! Agli alieni non gliene fotte nulla di pallottole del genere e di genere! Dopo aver esaurito l'equivalente dell'arsenale pallottolistico degli USA, uno urla: "Sparate sotto il collo e all'addome! Sono i loro punti deboli!". Ma scusate, uomini del futuro venuti nel passato a spiegare le cose agli uomini del passato, prima di mandarli nel futuro, quelli del passato, non potevate dir loro subito, qui e ora, o meglio lì e prima, che nel futuro c'erano questi punti deboli, che non sono neppure uno ma addirittura due?
Quindi spara ai punti deboli, spara spara spara, "dai e dai" (le scene d'azione sono "all'ultimo respiro", nel senso che affannano, nel senso che sono girate in modo orrendo) fanno fuori un paio di alieni, tra un numero imprecisato di alieni diciamo abbastanza superiore a "due". A quel punto il puntigliosamente obeso Chris Pratt annuncia di aver esaurito le pallottole. Stacco, la battaglia continua. Lo splendidamente obeso Chris Pratt smitraglia gli alieni "come se non ci fosse un domani" (infatti non c'è, è il futuro, è la fine dello sterminio dell'umanità uccisa dall'ammazzamento). Ha la stessa arma della ripresa precedente. Ma con pallottole illimitate. L'eroicamente obeso Chris Pratt.

Non è spoiler. Sono i primi cinque minuti del film. Il resto, come diceva mia nonna, "è un po' deludente".

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