Disney ha capito che la rappresentazione della realtà consiste nel far subire all’apparenza deformazioni spaventose. È esilarante vedere con quale cura l’impresa Disney ricostituisce iperrealisticamente forma e movimento di una goccia d’acqua, in una storia il cui eroe è un topo in mutande che possiede un cane. Che lo scopo di Disney sia sempre stato traumatizzare i marmocchi per far loro accettare la realtà non ha importanza. La realtà, ad ogni modo, i marmocchi la conoscono: essa li schiaccia. Ma diventare un topo che possiede un cane e gira in mutande, ecco quel che Disney ci proponeva come valido obiettivo, e che ora vogliamo realizzare, e che nessun film miserabilista ci farà più dimenticare.
Jean-Patrick Manchette a proposito di Buon compleanno Topolino (1978), “Charlie hebdo”, n° 460, 6 settembre 1979 (ora in Les Yeux de la momie, Rivages / Ecrits noirs, Paris 1997, p. 62).
sabato 27 settembre 2008
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