domenica 30 dicembre 2012

Oh! Er Bersani. Caro Bersani! Caro Bersani.

"Una felicità che proviene dar ricordo de 'na vita posteriore. Anteriore. Posteriore o anteriore? Anteriore. Quanno chissà chi eravamo noi due. Forse… io un pirata! E me sa che tu 'na sirena. … Ma mettete a sede qui, famme 'n favore, vieni. Vieni."

domenica 23 dicembre 2012

Libero e responsabile

 EMIDIO, 20/10/1938 - 22/12/2012

giovedì 20 dicembre 2012

Nothing but a railroad tramp

"Après une brève période de curiosité légitime, les habitants du village, vieux pour la plupart et moins nombreux que les maisons, s'étaient satisfaits de quelques demi-mensonges et ne posaient plus de questions à Gerfaut. Par le passé, le caporal Raguse avait recueilli des animaux blessés, hébergé des randonneurs, permis à des campeurs britanniques de s'installer dans la prairie derrière chez lui. Gerfaut était une de ses trouvailles, un demi-vagabond taciturne et un peu simple, mais serviable, qui prêtait la main au vieux. Il aida même à pousser la voiture des gendarmes, une fois qu'elle était montée jusqu'ici et qu'une pluie d'automne l'avait embourbée. Une autre journée, ayant payé une tournée chez le buraliste, il dit qu'il avait eu des malheurs, qu'il avait été abandonné par sa femme, qu'il était naguère directeur dans une grande entreprise, puis qu'il avait tout quitté comme font des tas de gens, paraît-il, en Amérique, et ils deviennent des dropahoutes.
– Un dropahoute, dit-il. Voilà ! C'est exactement moi ! Santé ! (Et il vida son godet.)"

"'Tra prendere alle elezioni il 51% o il 49% io preferisco il 49%."

 "Look! everybody's looking at me… It's the first time I ever felt important."

 

giovedì 13 dicembre 2012

F.I.S.T.



lunedì 10 dicembre 2012

Winnetou

Lei è insopportabile, ma a parte questo stavo per mettermi a piangere più volte per la bellezza, letteralmente, come il mio amico Azio con la moglie quando guardavamo Sentieri selvaggi, peraltro citato all'inizio. L'ho rivisto in tre serate, da solo. Quella di ieri interamente dedicata al mexican sit-in in cantina. Potrei tenerci un corso annuale, se qualcuno mi pagasse per farlo: il film si arena squisitamente per 25 mn (ho cronometrato), dove per 18 mn ciarlano di continuo in tedesco con sottotitoli per lo spettatore Usa, e quello spettatore è obbligato a leggere le ciarle e a non vedere più nulla, legge  di accenti sbagliati ed è turlupinato perché non ha passato un decennio a Francoforte un decennio a Monaco e soprattutto un decennio a Piz Palü quindi merita di essere come minimo turlupinato e torturato mentre tutti si comportano in modo inverosimile e anacronistico e recitano da cani ciarlando in crucco e seduti come stoccafissi seduti e non c'è neppure uno straccio di musica di commento a salvare questi bastardi senza gloria tranne per una frazione di secondo un paio di trite note scalcagnate e stralciate da un orrendo spaghetti western che non c'entrano un cazzo se non a invocare grossolanamente il trito schioppo nascosto sotto il bancone e presto impugnato dal barista che chissà perché sparerà ai buoni tanto tutti son vestiti da nazi tutti uguali chiusi in una topaia claustrofobica a concionare in tedesco seduti come baccalà seduti eppure da quella topaia crucca quel figlio di puttana incolto e volgare di Tarantino riesce a scovare il nazi furbetto dell'angolino che la sa lunga col suo schnaps crucco e il culo inchiodato a una sedia nel suo angolino cieco perché Pastrone un secolo prima forse s'era inventato il carrello e anche quell'analfabeta bastardo di Tarantino la sa lunga e andiamo avanti così senza alcun senso potrebbe durare due ore e mezza e sarebbe bellissimo finché tutti schiodano il culo e si sforacchiano con luger coltelloni mitra e schioppi e godono con noi nel caos totale e per meno di dieci secondi.
Come sempre, Brad Pitt è perfetto.


sabato 8 dicembre 2012

Les Gens d'en face

Mio nonno aveva svariati fratelli e sorelle. Non ne ho conosciuto nessuno (uno l'ho intravisto da ragazzino) e di loro so poco. Ora sono tutti morti. So che a parte una di loro furono tutti resistenti, ma credo che solo una abbia ammazzato con le proprie mani. Il giorno della fine del fascismo, almeno così mi hanno raccontato, sfila su un carro per le vie di Roma. Arrivati a piazza Venezia, due giovani soldati sotto il famoso balcone puntano il fucile contro il camion. Tutti scendono e scappano. Lei invece si dirige dritta verso quei due, strappa loro il fucile di mano e molla due ceffoni a ciascuno.
1990. Da quel che so, lei soffriva di una grave forma di depressione. Il marito, uno storico, si era rotto una gamba e veniva a medicarlo un'infermiera. Un giorno l'infermiera suonò alla porta. Invece di aprirle, la mia prozia preferì buttarsi dalla finestra. Credo che abitassero al quarantesimo piano.

Mia nonna era nata in Germania ed era ebrea. Nel '33 si dissero che era meglio espatriare. Lei andò in Italia, il fratello in America. La sorella più giovane emigrò a Londra. Durante la guerra si guadagnò da vivere facendo la saldatrice per la RAF, forse fu proprio uno dei "suoi" aerei che rase al suolo la casa di famiglia, a Berlino. È ancora viva e il suo secondo nome è Estrella.


Grazie alla rete, ho scoperto pochissimi anni fa che Stenelo era lo pseudonimo di un altro fratello di mio nonno. Io credevo di chiamarmi così per motivi religiosi (Stenelo figlio di Capaneo, bestemmiatore di Dio). Anche lui si era sposato con un'ebrea tedesca, lei ho fatto in tempo a conoscerla.
Roma fine anni Settanta, retate a gogo. Mio cugino, figlio di Stenelo, mi raccontò di esser stato fermato dalla polizia, per strada, e portato in commissariato. Cominciano a torchiarlo: "Tua madre è ebrea? Eh? Una puttana, eh? Quanti cazzi succhia, eh?". Puntandogli il dito contro, facendolo indietreggiare. Quel poliziotto conosce il tipo che ha di fronte: lombrosianamente, prima o poi risponderà con le cattive, in famiglia siamo abbastanza maneschi e mio cugino può permetterselo: è un armadio, con pugni grossi come incudini. Il poliziotto vuole esattamente quello. Come tutti, mio cugino avrà fatto anche lui qualche fesseria, nella sua vita, ma quella volta non commette l'errore di non guardare dietro di sé: dove lo aspetta, invitante, una finestra, naturalmente aperta. Lui l'ha scampata.


Il 28 luglio 1993, a mezzanotte e otto, mi trovavo a Roma, zona Monteverde vecchio, nel grande appartamento dei miei nonni, ambedue scomparsi. Sentii un forte boato, questo lo ricordo. Non ricordo cosa pensai al momento, probabilmente nulla, e neppure se dopo pochi minuti scoprii quel che era successo perché lo vidi in televisione (credo non funzionasse più) o perché mi telefonò mio cugino, sempre lui. Via del Velabro, certo. Ci vive suo fratello, con la vecchia madre. Pochi minuti dopo siamo lì. La polizia ha già bloccato il quartiere: "Non si può passare". "Come non si può passare, testa di cazzo, lì ci abita mia madre, ti spacco la faccia."
A mezzanotte e otto il cugino del Velabro era per strada e stava infilando la chiave nella toppa del portone. L'autobomba si trovava a pochi metri di distanza. Rientrando, ci era passato davanti una manciata di secondi prima. Il soffio lo ha catapultato all'indietro. Scardinato, il portone pesantissimo è stato proiettato in avanti. Se gli fosse cascato addosso, probabilmente mio cugino sarebbe morto. Se l'è cavata senza un graffio.
Saliamo all'appartamento. Fa buio pesto, in tutta la zona è saltata l'elettricità. Andiamo nella stanza della mia prozia. Tranquilla, in camicia da notte. Ricordo le torce nell'oscurità, e la voce di uno dei figli: "Fortuna che già dormiva invece di leggere seduta, sennò la mamma ce l'eravamo giocata". E il fascio di luce a sciabolare la parete, una trentina di centimetri sopra il letto: un Seurat di schegge di vetro conficcate nel muro, sparate nella stanza dalla finestra esplosa.


La mia prozia morì sette anni dopo. Ricordo che mi recai alla camera ardente, ed entrai nel momento esatto in cui ne usciva Luciano Violante. All'epoca era Presidente della Camera, e il suo discorso d'insediamento è rimasto tristemente celebre. Un Presidente della Camera "non dovrebbe mai agire come se stesse scrivendo la Storia". Non so se la sua presenza risultasse gradita. Ma è anche vero che non puoi sceglierti i dirimpettai e a volte sei costretto a mangiarti la minestra, sperando che non sia cicuta.

mercoledì 5 dicembre 2012

Good luck, Jim


venerdì 30 novembre 2012

'sto giro

Mezz'ora fa mentre masticavo un panino inventato e prima del caffè puntualmente squattato dal mio vicino suicida ho guardato l'inizio del videoforum Giannini-Bersani.
Non vorrei infierire ma neppure cinque minuti dopo (ho cronometrato) lo stracitato e già logoro

Io voglio che si capisca che 'sto giro, il prossimo giro, le regole vengon prima del consenso, perché ci siamo abituati per anni a dover vedere un Italia dove il consenso vien prima delle regole.

Bersani risponde alla mail di un tarantino che gli chiede spiegazioni sulla faccenda dei finanziamenti Ilva, e lui

Semplicemente se c'è qualcuno che pensa (o che vuole insinuare) che io in quel caso o in altri casi io sia venuto meno ai miei doveri, non ha che da dirlo: io lo querelo e vediamo se la cosa è vera. […] E alla gente del quartiere Tamburi, io devo dire che in queste primarie ho avuto il 67,9 % del quartiere Tamburi.

Le corde

Oggi — non lo si può negare — non esiste alcun Alessandro Magno.
Franz Kafka, Un medico di campagna ("Il nuovo avvocato").

 
Pseudo-Ulisse, il capitano della nave si fonde con il timone, ma la solidità-dirittura fisica e morale è illusoria. Non mossa da convinzione interiore, la garantisce un espediente tecnico: le corde. Infatti il Demeter a Brema ci arriva, ma è una nave fantasma, il cui equipaggio è composto da cadaveri, topi e un vampiro. Il capitano al timone appare sicuro di sé, ma è clinicamente rigido. Solo le corde, non-morte, lo reggono in piedi.
Forse avrebbe fatto meglio ad affondare la sua stessa nave. Non ci ha pensato per etica professionale girante a vuoto (un MacWhirr impazzito, che non salva né ciurma né merce)? O forse perché lui e le corde sono ormai una cosa sola? Il capitano quindi sarebbe, letteralmente, un tecnico?
È una questione oziosa. Perché i vecchi film non si guardano con i se, precipitandosi dopo la proiezione su faq e forum di imdb. E perché a noi una simile via d'uscita non è comunque offerta, forse siam messi peggio dei concittadini dei coniugi Hutter o Harker che dir si voglia.

domenica 25 novembre 2012

Il momento migliore è passato

- " C'est là ce que nous avons eu de meilleur !" dit Frédéric.
- " Oui, peut-être bien ? C'est là ce que nous avons eu de meilleur ! ", dit Deslauriers.


Porque ce vai (mozione Ana Torrent)

Alla fine ci sono andato anch'io, abbiamo fatto 'sto bel fioretto. Io a rue des vinaigriers, traversa del Canal St-Martin, di fronte all'Hôtel du Nord, est-ce que j'ai une gueule d'atmosphère, domenica è zona pedonale, io le zone pedonali le odio, una città senza automobili mi fa subito pensare a immagini di Zombi, con la gente che va e viene, tutto senza senso, come un film di zombi con Arletty. Comunque eccoci al 36 rue des Vinaigriers, "primarie al 20", te pareva, al 20 c'è il Cercle des Garibaldiens, lo sapevate che sul Canal St-Martin c'era un Cercle des Garibaldiens? Comunque non lo sapevamo neppure io, di male in peggio, garibaldini zombi che s'ingroppano Arletty approfittando della domenica pedonale, un horror firmato Luigi Magni? Pure il sole dopo la pioggia è unheimlich, da queste parti. Boh. E poi non sono mille, ma quattro, e quando entro sono l'unico, vestito "asc-purtivi" come Capannelle prima dell'audace colpo, quelli manco mi guardano il passaporto, potrei essere Bin Laden e far saltare tutto, invece mi siedo in quell'angolo, vada, prenda la matita (e mi dà una penna blu), quando ha votato pieghi la scheda in quattro così entra nell'urna (bravo, prendi pure per il culo), il passaporto lo vediamo dopo, non abbia paura (sic). Mi siedo in un angolo, compilo per benino il formulario cercando di ricordarmi che non mi chiamo Stenelo ma Luigi Stenelo, la vita è una cagna, firmo che sì, ho ricevuto e letto il fantastico programma, non l'ho mai ricevuto, figuriamoci leggerlo, mica mi chiamo Arletty, mi chiamo Luigi Stenelo, e prometto che darò un euro e tra me e me mi preoccupo perché ho solo una moneta da due, chissà se i prodi Garibaldiens mi daranno il resto o se se lo intascheranno in vista di azioni gloriose tipo breccia di Padre Pio. A un certo punto, mentre sto ancora seduto entra un fiotto di ragazze under 21, divertitissime, che si fa che non si fa, c'è un po' di baraonda, poi si siedono con i loro foglietti, nessuna vicino a me che ho scelto la posizione strategica dell'angolo dell'asino, chissene, tanto sono tutte un po' cozzette, mi alzo, metto la scheda, quella dice "ha votato!" (e capirai), ho dimenticato di mostrare il passaporto, lo tiro fuori, quella lo poggia sul tavolo e non lo apre nemmeno, dico devo pagare, quella risponde che no, un signore che recita la parte del responsabile (sarà Nino Bixio?) dice che hanno deciso di non far pagare perché "non hanno la struttura", tra me e me mi chiedo che fine avranno fatto le infrastrutture, un tempo era tutta un'infrastruttura, da piccolo mi dicevo quando sarò grande imparerò cos'è un'infrastruttura, poi quando sono diventato grande nessuno parlava più di infrastrutture, e ora mancano persino le strutture, le strutture da un euro, e quindi faccio la mia uscita ironica e dico "ma allora ho mentito, nel formulario!", e quella no problem, tanto lo cancelliamo (ah, vabbe', se lo cancellate...) e Nino Bixio (o Sydney Sonnino?) a questo punto ha uno scatto organizzativo, un salto evolutivo e dice altisonante nella stanzetta di 6 metri quadri "ragazze! non dite che contribuite, qui abbiamo deciso di non farlo, non abbiamo la struttura!", e qui si rivolge alle cozzette, tra le quali magari ce n'è pure una che si chiama Anita, forse un giorno sarà famosa per aver vinto il Grande Fratello d'Italia e fra un secolo chi passeggerà tra le vie pedonali di Chiusi Scalo alzando gli occhi troverà una lapide "Qui pernottò Anita". Vabbe'. È stato un gran momento democratico.

Anche Ana Torrent, resa celebre da Victor Erice nello Spirito dell'alveare, è stata un gran momento democratico. A scanso di equivoci Erice fu il più grande regista spagnolo dopo Dom Luis e aspettando il maleducato Pedro. Con due soli film (quello sul melocotogno alla fin fine è un po' 'na pizza): il primo è il suddetto Espiritu, l'altro si chiama El Sur e se possibile è ancora più bello, l'hanno visto in quattro, ci sono Omero Antonutti e Margarita Lozano e Aurore Clément e ciononostante il film è bellissimo. Aurore Clément per me è un mistero, è brutta come la fame, recitazione da filodrammatica, ma appare solo nei capolavori, sarà un portafortuna, non vedo altra spiegazione. El Sur non va confuso con Sur, che è un film di Solanas piuttosto bruttino, malgrado Piazzolla e Gardel, ma nel film di Erice si sente una splendida versione di En er mundo, che però non è un tango ma un paso doble (Guy Marchand: "Tango, ça s'écrit comme un tango?" Michel Serrault: "Non mais comment voulez-vous que ça s'écrive? Comme paso doble?": Guardato a vista di Claude Miller), forse una prossima volta lo posto, ma solo se fai il bravo e mi giuri che alle primarie non hai votato Mastella. Comunque questa non è tratta da un film di Erice ma da Cria Cuervos di Saura, che non è male ma non vale l'Espiritu. Alla fine di Legami! la cantano in automobile Banderas, Abril e la di lei sorella. Ana Torrent oggi ha 39 anni, io l'ho rivista in un remake softcore di Sangue e Arena dove il matador preferiva fare il porcellone con Sharon Stone invece di sposare lei, che effettivamente non era proprio uno schianto. Va' a capi'.

(scritto domenica 27 marzo 2005, per puro caso esattamente alla stessa ora indicata dal post)

lunedì 12 novembre 2012

Nessuno di questi signori diventerà Presidente del Consiglio. E queste non sono primarie. (Michele Salvati)

È un'ovvietà, ma sui social network si chiama trollaggio.

mercoledì 31 ottobre 2012

Grain de beauté


sabato 27 ottobre 2012

E cadde il Silenzio. Tanto si rialza sempre.

ho deciso non mi ricandido sono obbligato a restare in campo


mercoledì 17 ottobre 2012

Etonnant, non?

Un bengalese voleva far saltare per aria la Fed con 450 kg di bomba finta fabbricata dall'FBI che voleva incastrare un bengalese che voleva far saltare per aria la Fed con 450 kg di bomba finta fabbricata dall'FBI che voleva incastrare un bengalese che voleva far saltare per aria la Fed con…
Messo alle strette, Obama tira fuori Escher dal cappello.


giovedì 11 ottobre 2012

Balloon… balloon… balloon…

Rivisto (ho perso il conto: 10? 20?) Il terzo uomo con mia figlia. Da quando il micio lecca il duilio di Lime il film "svorta", come si diceva a Trastevere nei mitici anni 40. E non solo per il naso (finto, anche lì, come sempre) di Welles. Prima è quasi tutto inquadrature sghembe e dialoghi: divisi.


sabato 6 ottobre 2012

Le Repas de bébé

Moi, je connais de jolies histoires. Et je fais de belles cocottes en papier !

Mi sono accorto che Mon oncle è un film senza primi piani. Il vocabolario di Tati pare non conoscerli. Ormai una scelta del genere mi pare più audace (o tignosa) di quella di un Chaplin che disdegna il sonoro. Il massimo di avvicinamento ai personaggi è in queste due inquadrature. Entrambe vedono il bambino in identica posizione: annoiato.


Per certi versi è come se Tati perseguisse deliberatamente la visione non antropocentrica dei primi Lumière, forse passando attraverso l'esperienza percettiva del circo (di cui non so nulla). Di tutti i personaggi di Mon oncle, Hulot è il meno visibile e Tati vuole che sia così: si piega, si volta, mette la mano davanti alla faccia appena ne ha l'occasione e a volte sfidando la cosiddetta naturalità (infatti non è natura ma cultura). Forse anche in reazione all'eccessivo protagonismo chapliniano (penso in particolare a Tempi moderni e al Grande dittatore), anticipando e oltrepassando l'aspetto programmatico di un Film keatonbeckettiano. Il corpo fisico di Hulot, il suo sfumare progressivamente nell'indistinto (sempre meno corpo), fino all'astrattezza (sempre meno fisico), diventa insomma il manifesto (locandina del suo aiuto regista Pierre Etaix) dell'immagine cinematografica secondo Tati. L'occhio dello spettatore non è guidato, non è diretto: non a caso l'evoluzione dell'opera tende alla bidimensionalità, alla composizione pittorica non figurativa, in modo sempre più netto e a volte arduo se non faticoso (Trafic, alcune parti di Playtime). Monsieur Hulot attraversa questi spazi, ma in modo sempre meno "umano", e il nostro sguardo, che vorrebbe seguirlo, si perde nelle figure geometriche, nei poligoni colorati dello schermo. Più che di miopia, si potrebbe parlare di strabismo. Infatti era tutto previsto fin dai primordi: il leader Jacques Tati è un chiodo.

[Quando pubblicai il post qui c'era un video ora irreperibile. Quelli di StudioCanal sono completamente idioti.
La sequenza è comunque celeberrima: imprevisto giorno di festa al villaggio, il volenteroso postino Tati si propone non richiesto di dirigere "i lavori", ci sono "cose" da allestire, montare, costruire in fretta e furia. Tra queste, piantare un chiodo nell'estremità di un'asse di legno. Lui tiene fermo il chiodo sull'asse, un compaesano ripreso di spalle si presta a colpirlo con il suo martellone. E lo manca. Il chiodo è enorme, è il chiodo più grande della storia dell'umanità. E però lo manca: son cose che capitano. Allora Tati dice riproviamo. E quello lo manca di nuovo. Allora Tati lo guarda, e grazie a un primo piano scopriamo il volto del nostro martellatore. È completamente strabico. Pas d'problème: basta dirgli di colpire con il martello sull'estremità opposta, no? Lui esegue diligente, sbaglia come da copione, colpisce il chiodo ed ecco fatto. Semplicità.]

NOTE SPARSE:
1. Attraverso soluzioni non così diverse, si ritrova la medesima sensazione in alcune sequenze dei film di Jerry Lewis e in particolar modo nell'assolutamente folle Ragazzo tuttofare.
2. Andrea-Emilio Rizzoli mi fa notare: "Ricordo un suo cameo in un Truffaut (probabilmente Domicile conjugal) dove cercava di entrare in un vagone della metro, indeciso tra un ingresso e l'altro. Pochi secondi di arte assoluta". Me ne ero completamente dimenticato. Ho trovato la scena. Ho pensato "uh, ma quello non sembra Tati". Ma dato quel che si diceva poteva benissimo essere Tati, appunto, perché in qualche modo "non si somiglia". Ho cercato in un libro su Truffaut: l'attore che interpreta Tati che interpreta Hulot si chiama Jacques Cottin. QED. (Fatte ulteriori ricerche. Vertiginoso, per usare un aggettivo roso dalle tarme.)
3. «La grand-mère dit: "Je vais me servir de la margarine X". Et le grand-père qu'on représente répond: "Mais tu es folle! A nos âges, on ne change pas nos habitudes!"» (professeur Y). E quindi, a progresso concluso, il futuro apparterrà ai cani, come insegna Simak. Intanto il furbissimo nipotino John Landis raccatta l'accendisigaro della "car of tomorrow" sull'autoroute: e chiede a Belushi di riscaraventarlo dal finestrino della bluesmobile.

lunedì 1 ottobre 2012

EVER DREAM STO QUA?

Every night, all over the world, hundreds of people see sto qua in their dreams. If sto qua appears in your dreams too, or if you have any information that can help us identify him, please contact us: http://www.stoqua.org


I never see sto qua in my dream. But it must be said that he is really gigantic and scary that I feel little every time I see him.
(Arcomanio, Catanzaro, Italy)

Sto qua tiptoes to my room every night. Then I fall asleep to dream my dreams of sto qua. In dreams, I walk with sto qua. In dreams, I talk to sto qua. In dreams, sto qua is mine.
(Gudrun Ouallalla, Oslo, Netherlands)

One, two, sto qua's coming for you... :-D
(Arkancelo, Budapest, Turkey)

If you ever hear this song http://www.youtube.com/watch?v=xDXT7wC9jrc call immediately STO-QUA-666.
(Michel Mières, Montcuq, France)

sabato 22 settembre 2012

Un bel pomeriggio con la mia amica Monica Bellucci

Ieri mi ha telefonato la mia amica Monica Bellucci. Quando il marito Tchéky Karyo è fuori città per lavoro, come capita spesso, Monica si sente un po' sola e dato che sono il suo migliore amico spesso mi chiama, per sapere se ho voglia di passare a trovarla.
   Per puro caso, molti anni fa, quando non si conoscevano ancora, Tchéky cercò di ammazzarmi per mezz'ora sulla Parigi-Lione, mi sembrava di esser capitato in Duel di Spielberg. Ma ormai è acqua passata, non ho nulla contro Tchéky, anche se non è proprio amico mio, io son soprattutto amico di Monica.
   Quindi passo da lei, che come al solito mi parla dal bagno, io sto seduto sul letto, lei si trucca e mi parla, poi chiude la porta, si spoglia, si riveste, mi parla. È gradevole sentirla parlare. Parla in continuazione ma non è petulante, a volte vorrei aggiungere un commento, accennare un'idea, o più modestamente un'opinione, ma preferisco non farlo, preferisco ascoltarla. La mia amica Monica mi esime da qualsiasi fatica espressiva, non devo neppure sorridere o aggrottare le ciglia.
   E poi mi piace sentirla parlare perché dice sempre cose carine nei miei confronti: "Tu sì che sei intelligente, tu sì che mi capisci, con Tchéky a volte è difficile ma con te è diverso, sei comprensivo, con me e non solo con me, sei gentile con tutti, sei tanto caro, dolcissimo, per favore mi tireresti su la zip, grazie caro, oh grazie sei così caro, è chiaro che le donne impazziscono per te, come potrebbe essere altrimenti, pensa che sfortuna tutti quelli che non ti conoscono, ecco, sono pronta, come mi trovi, mi trovi carina, oh grazie, che bello stare con te, usciamo".
   Siamo andati a mangiarci un bel gelato, una bella stradina in salita, tipo Spaccanapoli ma meno chiassosa, tipo Mala Strana ma meno silenziosa, tutti ci salutavano e ci sorridevano, soprattutto me, il gelataio mi ha dato un bel cono gigante con tanti gusti colorati, ci siamo fatti tante battute ammiccanti ma non volgari, da pari a pari, ci conosciamo da una vita e ci vogliamo tanto bene, lui soprattutto mi vuole molto bene. Come tutti, del resto.
   Poi ci siamo trovati in un piazzale molto grande, davvero enorme, lastricato e luccicante, pedonale, c'era un discreto numero di persone che passeggiavano, in lontananza il piazzale era circondato da palazzi moderni. Monica e io, col nostro gelatone in mano. L'insieme sarebbe dovuto essere discretamente brutto ma io improvvisamente ho detto a Monica, credo che in tutto quel pomeriggio sia stata l'unica frase che le ho detto: "Però in fondo non è cosi male, quest'architettura popolare sovietica". E ho soggiunto: "Non proprio il massimo, certo, ma in fondo se vai in giro per certe periferie romane anni '50, anni '60, vedi cose ben peggiori. Del resto immagino che tu lo sappia, tu sei nata a Città di Castello, non è mica così lontana da Roma".


A ben pensarci forse l'aggiunta l'ho solo pensata. Forse stavo per dirla ma mi sono trattenuto perché la mia amica Monica si era rimessa a parlare. A dire cose belle e giuste su di me.

venerdì 21 settembre 2012

circa un minuto fa · Mi piace

J’aime, je n'aime pas : cela n'a aucune importance pour personne; cela, apparemment, n'a pas de sens. Et pourtant tout cela veut dire : mon corps n'est pas le même que le vôtre. Ainsi, dans cette écume anar­chique des goûts et des dégoûts, sorte de hachurage distrait, se dessine peu à peu la figure d'une énigme corporelle, appelant complicité ou irrita­tion. Ici commence l'intimidation du corps, qui oblige l'autre à me supporter libéralement, à rester silencieux et courtois devant des jouissances ou des refus qu'il ne partage pas.
(Une mouche m'agace, je la tue : on tue ce qui vous agace. Si je n'avais pas tué la mouche, c'eût été par pur libéralisme: je suis libéral pour ne pas être un assassin.)
Roland Barthes, Barthes par Barthes (1975), in Œuvres complètes, t. 3 1974-1980, Seuil, Paris 1995, p. 184.


giovedì 20 settembre 2012

Prince of Darkness

Guidati da un buffo Pitagorico cinese e da un Don Camillo alcolizzato, topi di biblioteca si imbattono nella più importante delle scoperte, custodita nella più improbabile delle città, tenuta nascosta per millenni dalla più grulla istituzione cattolica, apostolica e romana: Dio esiste, ma è solo quello veterotestamentario della dottrina marcionita.


mercoledì 19 settembre 2012

venerdì 10 agosto 2012

HA FINALMENTE UN VOLTO L'UOMO CHE HA ABBATTUTO ERMINIO DEBITOPUBBLICO!

Sarebbe Lanfranco Scarottone l'uomo che ha abbattuto lunedì scorso il gelataio Erminio Debitopubblico. Da ore sotto torchio della polizia, pare sull'orlo di confessare. A tradirlo sarebbe stata una macchia di gelato al pistacchio (particolarmente visibile dato che la camicia bianca indossata da Scarottone il giorno del delitto era bianca). Ancora sconosciuti i moventi dell'abbattimento di Debitopubblico, che non aveva nemici, anzi riscuoteva plausi e consensi presso tutta la comunità di Girangiula, che sabato prossimo gli dedicherà una fiaccolata. (ANSA)

venerdì 3 agosto 2012

Inermi e cordiali

Che la recessione incombesse sulle teste di milioni di inermi e cordiali individui Samuel lo aveva capito dal fatto che, tanto per fare un esempio, quasi da un giorno all’altro i ristoranti alla moda (Indochine, Cipriani...), dove fino a qualche tempo prima era necessario prenotare con una decina di giorni di anticipo, avevano sempre dei coperti vuoti.
Alessandro Piperno, Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2012.


lunedì 30 luglio 2012

Miao

CHRIS MARKER, ??/??/???? - ??/??/????


domenica 17 giugno 2012

#Eschilo @Eschilo RT dajegrecia

#cicerociceronis
RT @deCurtisAntonio
#Padrenostro che sei @cieli
non impanicarci ma dacci oggi le nostre #Greece2012
@jacopopaoletti #infografica del @guardian sugli #exitpools relativi alle #elezioni in #Grecia. #Greece2012
#iohovotato
e @tu?
RT @miKuggino caldo pazzesco a Torvajanica #spaccalepietre
#magnavitmaccheronis
RT @Crusca #diadainconpersutrafra
#DenEisteMonoi
"We aRE Not alONe" #legrandicitazioni
RT @Euro2012 #Euro2012
RT @Eschilo #Eschilo che qui (#youarehere) si @Sofocle #bigdanger che #lescale sono @Euripide
#tantinemagnavit
ma
#ioricordoGenova (#votaPESTO!)
e @tu?
RT @miSocera ma se nun so manco la password der freezer
RT @miNuora prova #stocazzo prendi&porta @lacasa
#cicerocrepavit

mercoledì 6 giugno 2012

Io li amo, i marziani dell'Illinois

RAY BRADBURY, 22/08/1920 - 05/06/2012

In Bradbury la cosa più importante come invenzione magica è la sua tristezza, il tedio, la malinconia, l'inutilità.
Jorge Luis Borges.

sabato 26 maggio 2012

Picnic sul ciglio della strada

Fornero: «Possibilità di licenziamento anche per i dipendenti pubblici» Panico tra i gestori dei bar nei pressi degli uffici comunali

Se hai la TBC, tisi legge in faccia

shoah de vivre

Frasi prese dalla Zona.

domenica 20 maggio 2012

Nipotini di Riina crescono all'ombra della discoteca (anche se solitamente in discoteca ci si va dopo il calar del sole, tranne se è giugno)

non capisco: anche ammesso (per ipotesi) che questa non sia una bomba di mafia, la mafia è merda. semmai lo diciamo troppo poco.
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mercoledì 9 maggio 2012

Nicolas Sarkozy: intervista esclusiva di ealcinemavaccitu!

Se me lo avesse annunciato in sogno la Madonna non ci avrei creduto. A pochi giorni dal passaggio di poteri, il Presidente francese Nicolas Sarkozy, battuto domenica scorsa dal socialista François Hollande, ha scelto proprio il nostro blog per un bilancio commosso dei 5 anni passati alla testa della République. Un sms laconico sul mio cellulare: "Lus c'est Sarkozy, si t'as envie de tailler une bavette rdv 'Au chien qui fume' sortie m° Pyrénées à 13h35 pétantes! Radine ton magnéto Serge!".
Con gli accademici 10 minuti di ritardo, eccolo arrivare trotterellando, sportivo e disinvolto con un paio di jeans Gap, le desuete ma sempre comode Timberland senza pedalini, l'inconfondibile sorriso spavaldo stampato in faccia, quell'unica orizzontalità di una perfetta teoria di due punti trattino parentesi chiusa immortalata per un quinquennio in tutte le sedi della Repubblica.
"Sono stufo della carta stampata e della televisione, tutti i mezzi di comunicazione di massa si sono schierati contro di me, ormai vivono solo di pettegolezzi e calunnie. Voglio potermi esprimere liberamente, nella certezza che le mie parole non verranno stravolte, e per questo ho scelto lei. Si sa che la rete è il futuro, e ora che per me è giunto il momento di voltar pagina ho deciso di guardare avanti."

(Jeannette Tartempion, proprietaria del bar-brasserie "Au chien qui fume", con in braccio il cucciolo eponimo)

ealcinemavaccitu: Infatti tutti si chiedono quale sarà il suo avvenire. Un ritorno da sindaco a Neuilly? Una serie di brillanti conferenze internazionali, libri di memorie e consulenze, alla maniera di un Bill Clinton, di un Tony Blair, di un Gerhard Schröder, di un Rupert Everett? Una lunga traversata del deserto, guatando l'errore fatale di Hollande, la confusione e le lotte intestine del suo partito l'UMP, in attesa di tornare quale salvatore della Patria, uscendo strategicamente dall'ombra, per quanto si possa trovare ombra in un deserto, forse sotto la palma di un'oasi, ma allora bisognerebbe stare piuttosto fermi, e la traversata da lunga diventerebbe lunghissima, quasi infinita, allora forse potremmo dire una lunga sosta sotto la palma di un'oasi a interrompere una brevissima traversata di un minuscolo deserto?

Nicolas Sarkozy: Il segreto del mio sentirmi sempre giovane è mangiare poco e in modo sano, essere sempre innamorato di mia moglie e avere speranza che le cose si aggiustino sempre. Ieri, ad esempio, ho fatto 104 vasche in una souplesse mai vista. Era da tanto che non mi sentivo così bene! [ride]

eacvt: Molti hanno criticato il suo correr dietro ai voti del Front National, eppure il risultato finale ha mostrato uno scarto inferiore alle previsioni di tutti i sondaggi. Lei crede che l'UMP debba proseguire nella linea da lei tracciata o cancellarla con una gomma (qualora fosse stata vergata a matita) o con un tratto di penna (nel caso, mettiamo, sia stata scritta usando una penna a biro magari ma non obbligatoriamente di marca Bic)?

NS: È una domanda assai complessa, ma vede, prendersi cura di se stessi dovrebbe essere la parola d'ordine, ma anche cercare di ridurre lo stress che già da solo basta a farci venire le rughe. L'estate è alle porte e questo è il momento giusto per prepararsi. Iniziare questa dieta mi ha permesso immediatamente di cambiare il modo di vedere e vivere il mio corpo facendomene riappropriare. Devi mangiare pochissimo e fare moltissima ginnastica. Punto. Tutto il resto sono calunnie, per non dire baggianate. E bere tanta tanta tanta acqua. Almeno due litri al giorno. Anche se fa fare molta pipì! [ride]

eacvt: Prima ha menzionato sua moglie, Carla. Non prima nella risposta precedente ma prima prima, nella penultima risposta. In questi giorni girano voci strane, si teme per la solidità del suo matrimonio. Vuole dirci la sua verità o addirittura la verità tout court?

NS: Mi aspettavo questa domanda e la ringrazio per avermela posta offrendomi così l'occasione di mettere qualche puntino sulle i.

eacvt: Prego, si figuri. Ma passiamo al bilancio della sua Presidenza. Come lo giudica? Positivo? Negativo? Comme-ci comme-ça?

NS: Stavo infatti pensando a tutto quello che ho scritto. Perché ho sempre scritto tanto, in gran segreto. Ho scritto dei temi meravigliosi, quando ero ancora al liceo. Mi chiedevo, appunto, il destino di tutti quei temi. Cioè, se ora io volessi rintracciarli, visto che dopo ogni correzione ce li facevano riconsegnare alla professoressa, potrei ritrovarli?

Pausa.
Sarkozy ripone con un gesto tipicamente presidenziale la forchetta accanto alla sôle meunière alla bolognese, alza gli occhi e mi fissa (con gli stessi), con un velo d'inquietudine (negli stessi):
"Che fine fanno tutti i temi di tutti gli alunni?".

(Allegri vicini di tavolino al bar-brasserie "Au chien qui fume")

eacvt: Sì, sono d'accordo. E infatti le chiedo, anzi la supplico di sviluppare questo pensiero: lei crede che la Francia riuscirà a uscire indenne dalla crisi che sta travolgendo l'Europa o che anche lei finirà travolta dallo tsunami economico-finanziario, sebbene l'Hexagone non sia collocato su una zona sismica? E in caso contrario, anche lei auspica, come tanti, uno spostamento fisico della nazione su territori a prova di terremoti e parzialmente inesplorati?

NS: La verità è che non sei bravo abbastanza. I posti in campionato sono pochi ed essere "abbastanza bravi" non basta, devi essere bravo abbastanza. Prenda la disoccupazione. Twitter non sarebbe niente senza di noi ma noi senza twitter non avremmo twitter. È un esempio che si applica a molti altri casi della vita, dallo sport a squadre all'assonometria pedonale, dalle stelle alle stalle. Non a caso io non mi separo mai dalla mia vecchia "Cinquecento", piccola grande vettura, macchina nuovissima, moderna, come concezione e come costruzione. Con un minore ingombro esterno realizza un massimo di viabilità. Non è che mancano ventilazione, riscaldamento e altre comodità apprezzate dall'automobilista. Eh.

eacvt: Vorrei chiudere questo piacevole colloquio con una domanda di stampo proustiano, in omaggio alla vostra letteratura, davvero molto bella. Che messaggio vorrebbe lasciare ai cittadini francesi, prima di cedere lo scranno (con annessi e connessi) al suo successore?

NS: Ho una cucciolata di micini-cucciolini molto awwwww. Sono billittimi ma non ho spazio in casa, altrimenti li terrei con me. C'è qualcuno o qualcuna che vorrebbe prendere con sé questo mare di coccole? Non andrebbero separati, imho. Sono dieci.

(Nella foto, il bar-brasserie "Au chien qui fume" dove si è svolta l'intervista. Oltre i vetri, a destra, si distinguono nettamente Nicolas Sarkozy e il vostro fedele sottoscritto.)

sabato 21 aprile 2012

L'irresistibile ascesa di Nicolas, quell'altro

Gli ultimi sondaggi pubblicati prima del silenzio elettorale di venerdì sera già mostravano segni di fibrillazione, di inquietudine, se non di panico dichiarato. Dopo aver galleggiato per settimane attorno all'1% e persino al di sotto (0,5%, che sarebbe come dire la metà di uno), Nicolas Dupont-Aignan veniva dato al ben 2% di intenzioni di voto.
Nel fatidico week-end del primo turno, un vento di qualcosa percorse la spina dorsale dei candidati più quotati: Nicolas Sarkozy, François Hollande, Bernadine Pilou-Pilou. (Anche se l'espressione va presa in senso figurato: la spina dorsale, si sa, è solitamente protetta da un involucro di carne, nonché grasso e muscoli in proporzioni variabili, e pertanto il vento non può che raggiungerla in modo indiretto, non certo soffiarvi sopra e tantomeno percorrerla, quasi fosse la via verso Santiago, in Cile.)
Dal 2% al ballottaggio il passo è breve, come si diceva a cavallo dei mitici anni Sessanta e dei favolosi Settanta. Ma è pur sempre un passo, difficile compierlo senza qualche sforzo o aiuti (bastoni, deambulatori, braccia possenti e nerborute di pie infermiere laiche o cattoliche che dir si voglia). E quindi, malgrado le suddette inquietudine e fibrillazione (e anche lo suddetto panico), S., H. e P.-P. dormirono sonni relativamente tranquilli.
Avevano fatto i conti senza l'oste.
O gli osti, in questo caso.
Gli indecisi.
Valutati a un quinto. Forse a un quarto. Dell'intero corpo. Elettorale. Da tutti gli Ilvo Diamanti. D'Oltralpe, s'intende.
Che domenica andarono alle urne, in alcuni casi persino trottando, per infilarvi la scheda recante il nome e il volto di Nicolas Dupont-Aignan.
Il resto è noto: sbaragliando la Pilou-Pilou, il cui programma francamente esile non varcò la prova del dibattito televisivo tra i due turni, assicurandosi l'appoggio di Jacques Cheminade e dei suoi 5 milioni di voti, riuscendo a convincere i moderati della sua moderosità e i radicali della sua spavaldaggine, Nicolas Dupont-Aignan divenne tipo il sesto Presidente della tipo Troisième République dell'Esagono (ribattezzato Ettagono in onore del film prediletto dal Dupont-Aignan, "Il ritorno dei magnifici sette", di Burt Kennedy e con Yul Brinner ma senza Charles Bronson).

Curioso destino invero, quello di Nicolas Dupont-Aignan, nato Nicolas Dupont-Aignan.
Se il 10 marzo 1961 qualcuno gli avesse detto che in futuro avrebbe regnato sulla Francia, non ci avrebbe creduto neppure lui, anche perché all'epoca aveva solo tre giorni e sebbene l'ambizione lo avesse caratterizzato fin dalla nascita


venerdì 13 aprile 2012

L'arte dell'occupismo

 

Self shots (guarda la gallery)

i celebri e pallidi sorrisi
di Leonardo e Vermeer
dicono prima io
io
e dopo il mondo
Jean-Luc Godard, Histoire(s) du cinéma, 3a — La Monnaie de l’absolu (1998).





lunedì 2 aprile 2012

Who's laughing now

Barack Obama fece il mio nome? Ebbene sì. A dispetto delle malelingue il Presidente di quasi tutti gli Stati Uniti d'America, nel corso del suo intervento a Seul (l'amena cittadina della Corea del Nord dove si svolgeva un importante vertice su qualcosa), si è lungamente soffermato su "andyougotomovies" ("ealcinemavaccitu"), defininendolo "the best blog about moving pictures and many other crucial things in the whole world wide web" ("il miglior blog su immagini in movimento e molti altri cruciale cose nel web mondo intero").


Amico mio, così si conclude questa storia, basata su testimonianze accertate. Saresti in grado di provare che non è accaduta veramente?

venerdì 23 marzo 2012

The Lost World


– Che cosa farai a Monaco?
– Finirò di scrivere quella storia.
– I tuoi scarabocchi?
– E tu? Tu che farai?
Alice van Damm (Yella Rottländer) Philip Winter (Rüdiger Vogler) in Alice nelle città (Wim Wenders, 1974)
.

giovedì 22 marzo 2012

Mattatoio C


mercoledì 21 marzo 2012

Le Franc national

@Lahcen3m oui le nourrir avec un bon cassoulet et le gazer ensuite
filippi60
il y a 1 heure

C est quoi ce titre bande de salopards !!!!
Pourquoi pas un Cowboy tant que vous y etes !!!!
EuropeIsrael

Orlan aggratis (ffrap!)

Devo filmare quello che mi piace, non le cose brutte.
Gli stilisti espongono le loro collezioni in un museo di Firenze... E perché devo andare a filmare? C’è una pazza che si mette in mostra con le sue operazioni di chirurgia plastica dentro un museo… E chi se ne importa!
Nanni Moretti (Nanni Moretti) in Aprile (Nanni Moretti, 1998).

Outputonly o gustidimmerda? Votate! Snob, ma sarà la tua passione per le immagini orrorifiche che ti influenza. Complimentoni vivissimi. Un genio. È molto interessante tutto ciò. Ma perché lo scrivi in questo thread? Oh, non iniziate a trollare qui, superstar (e superstarri) mancati. È lecito, ma non è molto gentile. Capito cosa intendo? Trovo abbastanza antipatico e spocchioso l'atteggiamento di alcuni che, in FF, si comportano un po' come il Papa o come una superstar. Certo, io ho espresso il mio pensiero. È una curiosità scientifica. Capito cosa intendo? Se qualcuno non si evolve dai quattordici ai cinquant'anni, temo sia ben difficile che lo farà dai cinquant'anni al momento della sua morte, il significato sta tutto lì. La morte non l'ho mica inventata io, eh. Capito cosa intendo? Spero che uno più ferrato di me su 'ste cose possa darti una risposta, perché io zero, mi spiace! Capito cosa intendo? Se avessi voluto mandare a cagare qualcuno specificatamente avrei scritto "Ma vai a cagare". Capito cosa intendo? Bravaaaaaaaaaaa!!!! Biiiis! Biiiiiiissss! Ma quale modesta opinione, tu sei la mia luce :). Fa un po' presuntuosetto snob megalomane. Basta, ora la pianto, che tanto hai già spiegato tutto tu :) (Grazie) Non è come "La gente cammina perché ha le gambe", è molto peggio. Ahahahahahah ah sì? Ma complimenti! E poi, cos'altro? La tua leccornia preferita è la pupù? Il sentimento più amorevole per te è l'odio? Capito cosa intendo? E' che proprio non riesco a sopportare gli arroganti e chi se la tira. No, mi spiace, le prove in mio possesso non sono valide a causa di alcuni vizi proceduarli ;) Capito cosa intendo? Raga, è impo: capito cosa intendo? Blablablabla ma non c'è prova che blablablabla. Ho capito, grazie per la spiegazione, è molto interessante tutto ciò. Essere incoerenti è un corto circuito drammatico tra la propria esperienza di vita, tra ciò che si è acquisito e si è scelto e tra il proprio spirito critico (fondamentale in un essere umano). E' come vivere continuamente avulsi da se stessi e dalla propria vita (intesa come esperienza accumulata e come sequenza di apprendimento, soprattutto morale). Capito cosa intendo? E' essere in balia di altro e non orientati da ciò che si è. Un conto è se mi dite: "So che mangiare la torta con la panna mi fa ingrassare e mi fa venire il diabete, ma sono incoerente e goloso e me la magno". Ok, va be'. Capito cosa intendo? Oppure: "So tutto della medicina dello sport, l'ho studiata a menadito, ma sono pigro e conduco vita sedentaria". Ok. E' umano (è coerente con la natura umana). Capito cosa intendo? Evidentemente i due mojito che aveva ingurgitato gli avevano annebbiato il raziocinio. Tu sei la mia luce :)
Padre snaturato.
Ladro-assassino.
Pedofilo.
:-) ;-)))))