Il cinema, persino il cinema muto, non è mai riuscito ad essere un cinema completamente silenzioso: si tratta più che altro di un cinema assorbito dal mormorio (per esempio, le didascalie lette a bassa voce ai bambini nel corso della proiezione). E attraverso il silenzio bisbigliato nelle prime immagini, un ritorno di questa polvere nel nostro intimo, di questa luce, di questi corpi grigi; come se un bambino, seduto dentro di noi, ci tenesse ancora per mano.
Jean Louis Schefer, L’uomo comune del cinema (traduzione di Michele Canosa), Quodlibet, Macerata 2006, p. 87.
martedì 2 dicembre 2008
Dacci un Taglio
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6 commenti:
E nemmeno "il grande silenzio"? che non ho ancora visto...
i.
p.s. mannaggia invece di "arti visive" dovevo studiare "cinema" ... E invece so tutto di giotto (che era anche un usuraio che perseguitava i suoi debitori)...e non ho nemmeno visto "baci rubati" (nutro una profonda invidia per tutti i vincitori dell'ultimo gioco in città). ufff
Cantadora, qual buon vento! come direbbe Stenelo dopo aver visto "Anche gli zombi mangiano fagioli" di Marco Bellocchio.
Io "Il grande silenzio" l'ho visto, ma ricordo solo un Trintignant che gira nella neve coperto da pelle di bisonte o qualche altro animale grosso e peloso, e Klaus Kinski che fa Klaus Kinski.
No, guarda, meglio "arti visive". Studiare cinema è da dementi, quasi come studiare lettere (che è quello che ho fatto io).
Però "Baci rubati" è un must see, fidati. Se mastichi francese, è ancora meglio. Altrimenti chiedi al vampiro che ti sta accanto di farti la traduzione simultanea.
Vedrò "Baci rubati" ...
però il Vampiro meglio tenerlo lontano...che se si attacca al collo non si stacca più!! Altro che traduzione simulanea!
i.
Il cinema stregava, avvolgendoci in un miscuglio di incanto e di paura. Passavano, i film, per una strada piena di polvere che brillando danzava, tagliando il buio, e chissà da dove venivano e poi dove andavano tutti, dopo essere stati sul muro... Ora non c'è più quel cono di polvere lucente, e anche i nostri occhi sono cambiati. Restano, per sempre affascinati, soltanto quelli dei bambini. Ed è sperando nel ripetersi di quello stupore che ancora amiamo portarli al cinema. I bambini, e gli occhi.
Bianca
p.s.:
Non c'è il tag "riflessioni" e nemmeno "minchiatelle", ma forse si può lo stesso.
Sarà una minchiatella, ma allora è una minchiatella pure una cosa che sto preparando e che forse posterò lunedì. In cui dico (cioè cito) esattamente quel che dici tu, e quasi con le stesse parole. Cose da matti.
P.S.: Intendo che l'ho scritta (cioè copiata) un paio d'anni fa.
Oh oh, allora il tag giusto è "non ci resta che copiare"! Forse si potrebbe cambiar libro prima che s'arrivi a 4 minchiatelle - se proprio vuoi contare anche la mia -+ contanto "Husserl" dall'altra parte del ponte. Che dici? Vedi che c'hai sempre anche quell'altro da finire!
Bianca
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