Personalmente odio il Natale, come Kate Beringer in Gremlins. Quindi gli auguri li lascio fare a Gualtiero De Marinis. Ma chiamatelo Gughi, altrimenti si arrabbia, come Jena Plissken in 1997: fuga da New York. Il bisillabo gli permette di ripetere ossessivamente "Gughi non sa. Gughi solo piccola pedina in grande gioco della vita", come Mongo in Mezzogiorno e mezzo di fuoco. Con "Gualtiero" non funzionerebbe.
Mongo non sa, ma come tutti sanno Gughi vive quasi esclusivamente in un bar di via Solferino. Per anni firmò abusivamente una rubrica su "Film TV", intitolata "Vita da cani". Dico abusivamente, perché in realtà a scrivere era il suo ghostwriterondemand personale, ossia il suo cane, Lapis, mentre Gughi guardava la Formula Uno. Gughi non sa scrivere, perché gli si lingua la impasta.
"Vita da cani" si occupava di televisione, e quindi parlava di tutto (fuorché di televisione). Spesso indulgeva in confessioni personali e strappalacrime, come quando raccontò del giorno in cui Lapis abbandonò il suo padrone in un autogrill. Molti anni dopo domandai a Gughi se ne soffrisse ancora. Lui guardò tristemente il bicchiere vuoto di martini, sospirò e rispose: "Tu non chiedi me, io non dice bugie te". Testuale.
Accarezza lo squonk qui sotto se vuoi leggere la cartolina d'auguri di Gughi. Questa temo che l'abbia scritta proprio lui, di nascosto, mentre Lapis leggeva i Prolegomeni ad ogni futura metafisica che potrà presentarsi come scienza, in tedesco, il che non costituisce un grande exploit per i cani col pedigree, e capendo assolutamente tutto: il che è concesso solo a Lapis e ad Altamante Fruzzetti, l'uomo più intelligente del mondo.
LO SQUONK DICE: "BIMBA, PERCHÉ NON MI CLICCHI?".
4 commenti:
Filastrocca per piangere
(Bruno Tognolini)
Gli uccelli piangono persi nel volo
Lacrime piccole piovono al suolo
I pesci piangono lacrime amare
Acqua nell'acqua persa nel mare
I grandi piangono dietro le mani
I pianti grandi degli esseri umani
Io che son piccolo non mi nascondo
Piango benissimo davanti al mondo
Pianti di pioggia che asciugano i venti
E non m'importa se tu mi senti
E non m'importa se tu mi vedi
Io piango in piedi.
Bianca
Come illustrazione ci andrebbe bene quella del cavallo del barone di Munchhausen che si abbevera alla fontana.
Comunque ci tengo a dire che l'intero post è un pastiche gughiano, nel senso che quasi tutte le espressioni sono sue, e la storia di Lapis che lo abbandonò un'estate all'autogrill ripartendosene in macchina da solo la raccontò davvero. Insomma, di mio non ci ho messo nulla, l'ho scritto solo per introdurre il link nascosto nello squonk. Poi però capito sulla sua pagina di facebook e vedo troneggiare queste parole di Tommaso Landolfi e non so più bene cosa pensare:
"Niente di quello che ho detto è vero. Non perché non sia vero, ma perché l'ho detto."
E Gughi, landolfianamente, bara alla grande. Il pianto davanti a "La vita è meravigliosa" non è suo, ma della mamma di Billy Peltzer che in Gremlins, la sera della vigilia di natale, si commuove davanti alla famosa scena citata. Ma voi direte: "non è la prima volta che uno si commuove o piange con gli occhi di un altro", senza contare che sappiamo tutti benissimo quanto può essere probabile l'eventualità di un innesto mentale, indi per cui il ricordo di Gughi è in realta il ricordo di Lynn Peltzer (in questo caso, chiariamo subito: Gughi, non sono stato io a lasciarti quell'origami di unicorno fuori dalla porta).
Ma il punto vero non è questo. Il trucco di Gughi non sta nell'essersi appropriato volontariamente o meno dei ricordi della mamma di Billy, ma nel motivo recondito del pianto della mamma di Billy; a guardar bene, in realtà, Lynn Peltzer piange perché sta tagliando le cipolle.
Manco a farlo apposta, è anche l'unica persona al mondo ad aver letto tutti i libri di Dick, compresi quelli che non ha mai scritto.
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