Si parla sempre loro come a dei bambini obbedienti, a cui basta dire “bisogna”, perché siano disposti a crederlo. Ma soprattutto li si tratta come dei bambini stupidi, di fronte ai quali balbettano e delirano decine di specializzazioni paternaliste, improvvisate il giorno prima, che possono far loro ammettere qualsiasi cosa in qualunque modo gliela dicano; e così pure il contrario l’indomani.
Voce di Guy Debord in In girum imus nocte et consumimur igni (Guy Debord, 1978).
martedì 3 marzo 2009
Dacci un Taglio
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3 commenti:
"Bisogna leggere, bisogna leggere...", com se leggere fosse un obbligo morale, come se il mondo non fosse pieno di gente cattivissima che legge e di gente buona che non ha mai letto un rigo in vita sua. Più o meno... Invece, senti, gentilmente: com'è quella citazioni di Landolfi che dice più o meno che quel che dico oggi lo smentisco domani o giù di lì? Magari se la cerco la trovo, ma tu la conosci a memoria di sicuro.
Ben tornato Alt
Bianca
Vediamo vediamo... Aspetta che consulto gli archivi dell'Internazionale citazionista... "Leggere troppo affatica il corpo"... no, quello è Boris Vian... "Tutte le cose buone hanno una fine, tranne la banana, che ne ha due"... macché: è quel buffone dell'Ecclesiaste... "Mongo non sa. Mongo solo piccola pedina in grande gioco della vita" nemmeno, è il solito frammento di Eraclito... Ah, eccolo: "Niente di quello che ho detto è vero. Non perché non sia vero, ma perché l'ho detto". Ho trovato pure il riferimento bibliografico (sono soddisfazioni): "La muta", in Tre racconti, Rizzoli, Milano 1990, pp. 40-41.
Grazie, sei un amico!
Bianca
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