Scrivere male, parlare male, dissertare di fenomeni tettonici nel bel mezzo di una cena di rettili, quant'è liberatorio e quanto me lo merito, espormi alla compassione altrui e poi insultare a destra e a sinistra, sputare mentre parlo, svenire indiscriminatamente, trasformarmi nell'incubo dei miei amici più disinteressati, mungere una vacca e poi gettarle in faccia il latte, come dice Nicanor Parra in un verso magnifico e anche misterioso.
Roberto Bolaño, "Letteratura + malattia = malattia", ne Il gaucho insostenibile, Sellerio, Palermo 2006, pp. 136-7.
martedì 24 marzo 2009
Dacci un Taglio
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2 commenti:
Mi ricorda parecchio Amico Fragile di De André. Bello.
Poi il captcha è "putcoma". Non so se mi spiego.
Oppure, dato che per motivi di salute Bolaño non beveva un goccio di alcool, questa.
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