MAURICE JARRE, 13/09/1924 - 29/03/2009
Non era tra i miei compositori preferiti, ma resta legato a uno degli stacchi di montaggio più impressionanti della mia infanzia.
1916, un giovane ufficiale in Egitto. Molte virtù, qualche vizietto: tra questi, accendere uno zolfanello e guardarlo consumarsi, tenerlo stretto tra le dita fino a bruciarsele, sopportando il dolore, più gratuitamente che stoicamente. Lo vediamo esibirsi in questo giochino masochista una prima volta. Poi una seconda: ma stavolta, nel preciso istante in cui il fuoco sfiora il polpastrello, lui soffia sul fiammifero e
Pochi anni prima (ma io lo vidi pochi anni dopo), Maurice Jarre aveva dato prova di maggiore audacia, scrivendo una partitura ossessiva e sgradevolissima per un grande film, ossessivo e sgradevolissimo.
1916, un giovane ufficiale in Egitto. Molte virtù, qualche vizietto: tra questi, accendere uno zolfanello e guardarlo consumarsi, tenerlo stretto tra le dita fino a bruciarsele, sopportando il dolore, più gratuitamente che stoicamente. Lo vediamo esibirsi in questo giochino masochista una prima volta. Poi una seconda: ma stavolta, nel preciso istante in cui il fuoco sfiora il polpastrello, lui soffia sul fiammifero e
Pochi anni prima (ma io lo vidi pochi anni dopo), Maurice Jarre aveva dato prova di maggiore audacia, scrivendo una partitura ossessiva e sgradevolissima per un grande film, ossessivo e sgradevolissimo.
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