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lunedì 22 settembre 2008

"Cinespia!" svela il segreto del centrosinistra! Scoop hush-hush!

Senepà mafòt.
Scioderlò Delaclò, Alleanze pericolose (trad. it. di Guido Scortichini),
Ed. Vallasapé, Pizzighettone 2008.


Cari lettori, se cercate le bufale, comprate i giornali o fatevi una mozzarella. Se volete la verità, una parola, una sola parola: "Cinespia!".
Oggi, per voi, finalmente, la risposta che aspettavate da dodici anni. Molti, disincantati, forse non la aspettavano nemmeno più. Ma ci sono rivelazioni che restano scottanti anche precotte.
Perché, avendo governato per ben sette anni, il centrosinistra non è stato in grado di affrontare il nodo del conflitto d'interessi? Nessuno ce lo ha mai spiegato. "Cinespia!" ha voluto saperlo, una volta per tutte.
L'inviato speciale Arkulari Bogenschuetze, che non abbiamo certo bisogno di presentarvi, ha passato gli ultimi mesi a studiare a memoria la parte. Ha imparato mosse e mossette di sinistra, tic e tac di centro, smorfiette e faccine socialdemocratiche. Ha persino cercato l'ispirazione dormendo sotto un ulivo, ma ha trovato solo la lapide di un governo all'ombra dei cipressi e dentro l'urne, con la scritta: "ZOMBIE — Torno subito".
Poi, travestito da principessa spaziale, neo-Günter Wallraff, è riuscito a inserirsi in esclusivi circoletti chic e shock. Non guardando in faccia nessuno, dopo tre mesi ha scoperto chi, nei salotti dell'impotenza, è stato la vera mente occulta del centrosinistra fin dal lontano '96. Prodi? D'Alema? Marini? Bertinotti? Veltroni? Macché, quelli sono solo pupazzi. Il vero marionettista è un altro. Lo riconoscerete subito, anche se nasconde il volto dietro gli occhiali scuri.
Bogenschuetze lo ha attirato in un tunnel oscuro, adescandolo con la promessa del trito pompelmo e dell'annoso panino. Il triste figuro è caduto subito nella trappola. Bogenschuetze allora gli ha chiesto: "Scusa, potresti dirmi perché non avete mai fatto una legge sul conflitto d'interessi, cortesemente? Perché mi hai tradito?". E gli ha puntato il mitra alla testa.


giovedì 12 giugno 2008

"Cinespia!" investiga l'investigatore! Rivelazioni scottanti! Molto hush-hush!

— La solitudine l’ha inasprito, Marlowe. Ha mai voluto bene a qualcuno?
— Una volta. La sposai, ma era troppo tardi. Non ha funzionato.
Conversazione telefonica tra Stan Laurel e Philip Marlowe, intercettata nel 1964 da John Edgar Hoover e archiviata da Osvaldo Soriano in Triste, solitario y final, Ediciones Corregidor, Buenos Aires 1973.

— Lei ha figli, signor Marlow?
— La prego, si ricordi di scrivere Marlowe, con la e, altrimenti i suoi lettori mi confondono con un marinaio. Marmocchi? Per carità! Sarei stato un pessimo padre: mi ci vede a cambiare i pannolini e cantare "Fate la nanna coscine di pollo"? Però se mi passa quel barattolo di lucido da scarpe nero posso cantarle "Swanee".

— Prego, scusi?

— "Swanee"… Ma già, lei è giovane, non ha ancora sentito niente, Al Jolson non sa nemmeno chi sia.

— Dicevamo dei figli, Marlow...

— Marlowe. Be', un tempo ho avuto un gatto. Ma mi ha tradito con una coniglietta. Non che me la sia presa, intendiamoci.

— In che senso non se l'è presa?

— Be', insomma, lei mi capisce, it's okay with me, ecco.

— Questa mi sembra di averla già sentita.

— Stia a sentire, amico, non me ne importa niente se l'ha già sentita o no, io l'ho detta comunque. E ora se ne vada al diavolo, mi lasci solo, lei mi ha fatto solo venire un grande sonno, giovanotto.

L'anziano Philip Marlow, intervistato dall'inviato speciale di "Cinespia!" Stenelo Kautzsch il 9 giugno 2008 al reparto geriatrico dell'Hospital Angeles (Tijuana).

Non c'è che dire, cari lettori. Incrociando questi due documenti è chiaro che qualcosa non torna. La confusione del vecchio investigatore privato tra un bambino e un animale domestico è l'indizio che gatta ci cova, se possiamo permetterci il gioco di parole. La senilità non spiega tutto, soprattutto se confrontiamo le parole di Marlowe con due reperti audiovisivi che siamo riusciti a procurarci secondo i soliti metodi, ben noti ai fedeli lettori della nostra infallibile rivista (parlano da sé i 754 processi in diffamazione, tutti vinti da noi). In questo filmato, ad esempio, vediamo un già non più giovane Marlowe sdegnare la duplice opportunità di un matrimonio onesto e non privo di interessanti risvolti economici. Guardiamolo mentre il padre delle due pretendenti lo mette generosamente in guardia, premonitore:



Ma il matrimonio non s'aveva da fare, chiaramente, e in nome di un "desiderio d'indipendenza" tanto assurdo quanto malriposto, il nostro sprecherà gli anni più belli in vagabondaggi notturni per squallidi supermercati, in cerca di quel senso dell'esistenza che l'uomo di ieri e di oggi può trovare solo nell'ambito di una sana vita domestica, tra l'affetto e la consolazione di una moglie fedele e la luminosa speranza delle nuove generazioni:



Come andò a finire, cari lettori, ormai lo sanno anche i topi (per tacer dei gatti! se ci è concessa una punta di leggerezza umoristica). Un matrimonio tardivo, con una donna di facili costumi (troppo, troppo giovane; e troppo, troppo ricca!), ed è subito crisi, con l'inevitabile separazione, e quindi il divorzio: un copione fatale. Durò appena qualche mese, l'unione tra Philip e Linda Loring. Troppo poco per far venire alla luce un piccolo Marlowe. Troppo poco? È tutto da vedere! E noi di "Cinespia!" abbiamo visto e sentito tutto. Spulciando gli archivi dell'ospedale pubblico di Poodle Springs, siamo riusciti a rintracciare un certificato di nascita risalente al 1953 (sì, ahimé, cari lettori, avete già capito, si tratta di una paternità precedente il matrimonio vero e proprio, ma noi non siamo qui per giudicare e ci atteniamo ai fatti, senza omettere nulla). Una povera creatura senza nome, abbandonata senza neppure offrirle la salvezza del battesimo da tali "Mr. P.M." e "Miss L.L." (come risulta dal suddetto certificato).
Ma dopo molte ricerche "Cinespia!" ha ritrovato per voi le tracce del figlio di Marlowe! È lui, senz'ombra di dubbio. Distrutto dalle vicissitudini e dai vizi, privato dell'amore dei genitori, senza nessuno in grado di indicargli la retta via, eccolo brancolare, inconsapevole (anche se come sapete noi di "Cinespia!" abbiamo sempre creduto nell'eredità genetica e nella predestinazione divina), sulle orme dello sciagurato padre, mentre viene ripreso dal nostro temerario inviato speciale Stenelo Kautzsch con una minicinepresa nascosta nel taschino.