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sabato 11 aprile 2015

Una eternidad agradable



La casa di Lucah è in lavori perpetui.

Un flame demenziale, che arriva a 782 commenti, su Pisapia, expo e coca cola. Nel 2734 volano ancora gli stracci.

Due povere pazze litigano su uno screenshot e una foto, poi per metà del tempo i commenti di una delle due scompaiono. Poi il post ricomincia: screenshot, foto, i due casi charcotiani, scomparsa di una matta, ricomparsa, ecc.

Una battuta fulminante e originalissima si prende centinaia di like, fiottano :-D e ahah. Ogni settimana ricompare puntualmente, sempre identica, sempre massimamente esilarante, né più né meno.

Una battuta loffia scritta in lettere maiuscole e piena di errori di grammatica produce lo stesso identico effetto, seguendo il medesimo itinerario: è il pagliaccio Mariotto, simile a quei peluche che pigiavi la schiena, cigolio di ingranaggi e poi "Ciao sono l'orso Camillo e voglio bene a tutti i bambini buoni e cattivi".

A qualcuno muore un animale domestico, un non meglio definito "Ciccino". Pioggia di :-(, mi dispiace, abbraccio, :-(((, hugs, :-((. Ciccino muore una volta alla settimana, provocando infallibilmente un moto collettivo di sincero cordoglio.

Intanto Lucah mostra la cucina. Non è ancora finita, ma è comunque un bel progresso rispetto alla foto di tre giorni prima. Poi, inspiegabilmente, è di nuovo un cumulo di macerie ma Lucah altrettanto inspiegabilmente non si abbatte, per lui ricominciare da capo non è un problema, è un ragazzo pieno di buona volontà.

Di punto in bianco appare un paio di chiappe femminili eccezionalmente sode, destando l'ammirazione generale. Nel 2987 si presentano ancora perfette, la gravità non esiste più.

Per metà del tempo la home è piena di nuovi personaggi spuntati da chissà dove. Molti di essi si sono slucchettati "mercoledì".

Una roba chiamata "Baustel" vince un concorso, una volta alla settimana, per l'eternità.

Iniziano a spuntare post in cui vengono estratti "sassolini dalle scarpe". Ogni settimana, nei secoli dei secoli, rotolano a terra gli stessi identici sassolini dalle stesse identiche scarpe.

Ogni settimana, a un certo punto, Aldo "è a Catania". E ogni settimana, ma in un altro momento, Kaplan "torna da Catania". I due si incrociano senza incontrarsi mai.

Ogni cazzo di settimana Aretha Franklin compie cent'anni.

Lucah si informa su un'osteria tradizionale con ottima reputazione ma un po' fuori mano. Molti intervengono, Lucah si appunta tutti i consigli, tendenzialmente favorevoli se non entusiasti. Quattro giorni dopo ha provato personalmente e offre a tutti la sua recensione circostanziata e impeccabile. Tre giorni dopo torna impassibile a chiedere notizie.

In pratica sarebbe la gif animata più lunga della storia.

Ada nasce ogni settimana, la moglie di Jason è sempre incinta, Pancho Guerrero prende i preservativi e va e viene non parlando mai di Michelangelo.

Alcuni commentano solo le foto piccanti con fip e fap, in sostanza si masturbano compulsivamente per i secoli dei secoli senza mai riuscire a venire, altri invece rivendicano un risultato sempre raggiunto con "sborra": un disperato autoerotismo con da una parte solo le cause e dall'altra solo gli effetti.

porcaputtanalestronzate virgola (o punto) "per dire", solo che dicono porcaputtanasemprelestessestronzate una volta alla settimana, per un numero infinito di settimane, sempre virgola (o punto) "per dire".

In un thread della stanzetta dei bottoni lo scemo che dice la sua opinioncina sperando di renderla oggettiva con un "Punto." finale. La settimana dopo la ripete paro paro, sempre convinto di avere in pugno l'argomento definitivo.

Villa Manin è perennemente occupata da Patti Smith eppure a Codroipo non si registrano suicidi di massa.

Io sono condannato a indicizzare un libro senza senso imbattendomi sistematicamente in "Battistrada, Lucio 52, 60, 292, 316".

Matteo Renzi è un giovane Presidente del Consiglio per l'eternità, "piaccia o non piaccia". Mattarella Presidente della Repubblica per sempre, "poteva andare peggio". Maria Elena Boschi è "comunque bombabilissima" assolutamente. La disoccupazione crolla a picco grazie al Jobs Act o sale smentendo tutte le aspettative, tanto è uguale. Matteo Salvini usa in modo osceno, irrilevante, scorretto, pericolosissimo, monotono e scandaloso la parola "zingari" come già faceva sua nonna tutti i giorni tranne "martedì".

La cucina di Lucah è finita, ora ha addirittura un forno nuovo di zecca. Pochi minuti dopo, Lucah è costretto a mangiare dalla suocera pesce finto, riso in bianco e una mela perché nella casa nuova non c'è neppure l'elettricità, la allacciano domani prima di iniziare i lavori.

È curioso il fatto che una settimana rotatoria funzioni particolarmente bene con il Lucah quotidiano: lavoretti domestici, ristorantini, ricettine.

"Qualunque sia la settimana che passeremo insieme, sarà piacevole soltanto se non ci sentiremo costretti a occupare bene il nostro tempo." Quindi Lucah funziona meglio di altri, perché la sua avventura è costituita da microperipezie (acquisto del frigo, trattamento del parquet, verniciatura del soffitto) comuni e irrilevanti, almeno per uno spettatore esterno: non è comunque casa sua e sono eventi di importanza nettamente minore rispetto a, mettiamo, il settimanale massacro in Kenya (147 morti). Eppure, con il passare degli anni, la ripetizione produce un'entropia in cui tutto si ritrova alla medesima temperatura media, sia i traumi sia le inezie, a ovvio beneficio delle seconde. E mentre ci si abitua a quel "genocidio di palestinesi" sistematicamente annunciato in Siria che non si produce mai, nei secoli suscitano un torpido divertimento i piccoli progressi descritti dal nostro, divertimento associato al leggero disagio di vedere sistematicamente e incomprensibilmente tracollare quella narrazione simbolo dell'ascesa borghese, come in un pauperistico e ridicolo mito di Sisifo.

Poi ci sono dei punti di riferimento zen: colti in stato di atarassia dalla casuale "istantanea ebdomadaria", garantiscono un'immobile continuità. Quello che sta solo "leggendo Bagnai": tutti i giorni. Quello che retwitta phastidio e basta: tutti i giorni. Una non fa altro che strapparsi i capelli e piangere per la "chiusura di ff", un posto "molto molto" importante per lei che sta malissimo anche perché oggi ha "mal di testa". Solo che "oggi" è: tutti i giorni. Un'altra scrive solo post in cui strilla e inveisce contro "i grillini" e "gli sciichimisti", scrive "gombloddo" e "ka$ta" e nessuno le risponde, forse sta rivolgendosi a un campione di umanità non rappresentato nell'isola e di cui secoli dopo si son perse le tracce. A quel campione sembra comunque rivolgersi, tutti i giorni, una delle tante emanazioni di quelle certezze monolitiche, inossidabili, letteralmente "assolute". Da secoli gli osservatori chiamano questi strani esemplari: gli dei.

Una con un nome chiaramente falso scrive "ciao sono nuova qui che si dice?". Tre giorni dopo viene riportata una frase della stessa persona, da facebook: "La chiusura di Friendfeed mi ha fatto scoprire che un discreto numero di persone non accetta ancora l'imposizione nome/cognome di Facebook, complimenti compagni, ci sono battaglie degne di essere combattute." La continuità lascia interdetti gli studiosi. Nel 3721 si ripristina l'ordine corretto: prima il post proveniente da fb, poi l'allegra comparsa su ff. L'incartamento viene fatto slittare dal reparto metafisica a quello psichiatrico, dove sembra essersi arenato da tre secoli.

Una povera schiantata dall'italiano stentato, tale "Marilia Bubic", riceve vari commenti tanto salaci quanto inconsistenti: infatti continua a "zercare marito" sperando di ammaliare il malcapitato passante offrendogli santini di Gromyko.

Si rintracciano lacerti di una religione poco decifrabile, una religione al negativo, costruita intorno a un'immagine del Male, chiamata "marcoscud", e che (forse seguendo la particolarissima logica di un Tertulliano) non necessita di alcuna giustificazione. "marcoscud" per alcuni sembra essere il Satana indiscusso di questo universo settimanale.

martedì 29 ottobre 2013

Face/Off

Oggi ho mostrato la prima metà di The Killer a mia figlia.

Emidio non aveva familiarità con il cinema di Hong Kong.
Ma assieme ad Azio è stato il mio passeur, ai tempi in cui c'erano i passeurs. C'era un deserto da attraversare, ti mostravano un bel punto di partenza, grazie a loro da qualche parte arrivavi di sicuro. Era un bel punto d'arrivo? Fatti tuoi. Sempre meglio del deserto.

Oggi il deserto c'è ancora. Si è esteso. È naturale, che si sia esteso. Nulla può fermare il deserto. Internet collega fortini fantasma, come in Undead Nightmare (grande film). (Non è un film.) "Tutto merito della ferrovia. Ma il deserto è sempre lo stesso."

Emidio era convinto di essere un pensatore. Era un narratore. Come i migliori pensatori.
La scena del giudice Rasto, in Cadaveri eccellenti, raccontata da Emidio, era più bella di quella filmata da Francesco Rosi.
Poi ricordo una barzelletta, durava un quarto d'ora, era un film. Un giorno te la racconto.
Poi ricordo un pettegolezzo. Ma era un pettegolezzo sugli anni Cinquanta, raccontato quarant'anni dopo. Forse trenta. Temo trenta. Forse preferirei che fossero quaranta, sarei più giovane. Comunque c'è prescrizione. Possiamo diffonderlo.
René Clément – raccontava, pensava (credeva?) Emidio – René Clément aveva una moglie di alto bordo: affascinante, simpatica, colta. Uscivano la sera, erano ai ricevimenti negli hôtels particuliers del sedicesimo, così mornes visti da fuori quegli hôtels particuliers: ma è una truffa calcolata, non sono mornes, sono meravigliosi castelli in cui non sei mai entrato, e da cui sarai sempre cacciato (lo garantisce Echenoz).
Non sei Jacques le Fataliste. Vivi negli Anta. Sei William Harford.
Lei, come si diceva nei mitici anni non-Anta: brillava.
Lui, come da copione: rosicava.
Poi, a casa, a letto. Lei dormiva. Splendida. ("Seni d'alabastro", forse? Paolo, un altro mio passeur, sognava, vedeva, sorrideva e adorava l'espressione "seni d'alabastro".)
La notte. A letto.
Ma sì, via. Seni d'alabastro.
Lui, d'improvviso (!), sopra! a cavalcioni! Lei, schiacciata dal peso dell'uomo, dell'uomo René Clément, quel rappresentante spregevole del "cinéma de papa" vilipeso dai "Cahiers", distrutto eppur geniale, grandissimo, un grande regista come si suol dire, io lo immagino addirittura appunto eppure grandissimo e quindi pesante a cavalcioni su di lei, seminuda (forse nuda! o magari comunque solo con mutandine molto anni Cinquanta [come se io fossi un esperto di mutandine!]) (ma sopra magari niente! [seni d'alabastro!] ["seni d'alabastro"!] [!]), che le stringe le mani sulla gola, sulla gola che come i seni è obbligatoriamente e anche logicamente d'alabastro, che le strozza quella [(gola d'alabastro)] mentre strilla:
"Io!
IO!
Io sono più intelligente di te!"


domenica 23 dicembre 2012

Libero e responsabile

 EMIDIO, 20/10/1938 - 22/12/2012

martedì 20 aprile 2010

Screen onions

Per Balzac un corpo è composto da una serie di spettri a strati infinitamente sovrapposti, fogliacei. Siccome l’uomo non può mai creare — ossia da un’apparizione, dall’impalpabile costituire una cosa solida, o dal nulla fare una cosa — l’operazione fotografica sorprende, stacca e trattiene, applicandoselo, uno strato del corpo. Onde, per il corpo suddetto, perdita evidente di uno dei suoi spettri, vale a dire di una parte della sua essenza costitutiva.
Félix Nadar.

Robespierre l’hanno ghigliottinato perché ripeteva sempre le stesse cose e Napoleone non ha resistito, per quel che lo riguarda, a più di due anni d’una inflazione di Legion d’onore. Fu il suo tormento, di quel pazzo, l’esser costretto a fornire delle voglie d’avventura a mezza Europa stravaccata. Mestiere impossibile. Lui ci restò.
Mentre il cinema, questo nuovo piccolo stipendiato dei nostri sogni, te lo puoi comperare quello, procurartelo per un’ora o due, come una prostituta.
Céline, Viaggio al termine della notte, Milano 1992, p. 390.


lunedì 14 luglio 2008

tonight, I stop smoking

Anni fa, in una notte di fumo mi ero detto che sarebbe bello raccontare una storia in cui gli uomini riescono a trovare la prova scientifica e inconfutabile dell'inesistenza di qualsivoglia vita extraterrestre, l'idea in fondo abbastanza sconvolgente (e molto vicina al suo opposto, come spesso accade) che all'infuori della nostra Terra non ci sia assolutamente niente.