martedì 31 dicembre 2013

Un'Europa semplice

Alle euro­pee dob­biamo pre­si­diare lo spa­zio poli­tico che va da Mar­tin Schulz ad Ale­xis Tsi­pras (Syriza, Gue, ndr). Vogliamo lavo­rare per­ché le fami­glie euro­pee si incon­trino e rime­sco­lino. Nell’universo della sini­stra socia­li­sta euro­pea che pra­tica le lar­ghe intese ed è subor­di­nata ai dik­tat della teo­cra­zia finan­zia­ria, Mar­tin è invece la punta di dia­mante di un pen­siero auto­nomo. Per noi il socia­li­smo euro­peo non è un approdo ideo­lo­gico ma il luogo più impor­tante della rico­stru­zione della sini­stra e dell’Europa. Tsi­pras invece ha il fascino del più coe­rente cri­tico nei con­fronti del sadi­smo della tec­no­cra­zia euro­pea, ma sem­pre ha cer­cato di eman­ci­parsi dal mino­ri­ta­ri­smo e dall’estremismo. Tra que­sti due per­so­naggi c’è uno spa­zio poli­tico su cui occorre lavorare.
Nichi Vendola, intervista a "il manifesto", 30 dicembre 2013.


Ma un momento dopo: «E che, vado di nuovo a cacciarmi in un guaio, e più grosso ancora?».
Riprese cantando la strada verso casa.
Leonardo Sciascia, Una storia semplice, Milano 1989.

lunedì 30 dicembre 2013

ευτυχισμένο το νέο έτος


"Nello specchio congelato dello schermo, gli spettatori non vedono in questo momento nulla che evochi i cittadini rispettabili di una democrazia.
Ecco appunto l’essenziale: questo pubblico, così perfettamente privato di libertà, e che ha sopportato tutto, merita meno di ogni altro di essere trattato con riguardo."


domenica 15 dicembre 2013

The trick is not minding that it hurts.

PETER O'TOOLE, 2/2/1932 - 14/12/2013
 

All right, Beatrice, there was no alien.

"Ti assicuro che da questo momento in poi cancello dalla mia memoria quanto ho ora ricordato. Voglio solo pensare il meglio di te a cominciare dal fatto che sei la figlia di Altiero Spinelli. Ricordalo sempre anche tu e sarà il tuo maggior bene."
Eugenio Scalfari,  Un Paese che perde il senso delle parole, "la Repubblica", domenica 15 dicembre 2013.

 

domenica 8 dicembre 2013

Complimenti al ghostwriter

"Il treno su cui siamo saliti è il nostro treno e da quel treno non scenderà nessuno."
Un idiota, stasera.

Qui il video di un film. Qualsiasi film.

lunedì 2 dicembre 2013

So stop your sighin'

Daniel Cohn-Bendit ripropone l'oligarchia dei "saggi" di destra in versione rivoluzionaria sessantottina. Le due visioni hanno in comune:

– L'idea che i popoli europei non sono in grado di capire i problemi e le misteriose soluzioni dei nostri tempi, le "riforme" eccetera. Sono inoltre incapaci di proiettarsi nel futuro, vivono nel presente immediato, sono gretti, egoisti, limitati. E pensare che nel Medioevo si progettavano cattedrali la cui costruzione richiedeva secoli! (Mai che si ipotizzi la possibilità che ieri come oggi una cattedrale fosse considerata un optional, e che un mattone fosse aggiunto se e quando c'era tempo e denaro per farlo.)
– La scarsa considerazione per le questioni "sociali": se non irrilevanti, comunque non dirimenti. Ci si limita a rattoppare, quando si può, la miseria più nera; la (ex) classe media si arrangi: ad esempio leggendo i volantini promozionali dei supermercati invece dei programmi elettorali, cosa che quasi tutti facciamo da una vita. Peggio per noi: non siamo degni interlocutori della nuova "cultura politica" propugnata dai Monti e Cohn-Bendit.
– Il segno dell'emergenza costante come pietra tombale su qualsiasi obiezione: per gli oligarchi di destra, lo spread, il debito pubblico, la crisi, da cui si sta sempre per "uscire", domani, nel 2014, nel 2015, nel 2016…; da vero rivoluzionario, Cohn-Bendit ci aggiunge l'incubo stalinista del "2043": fra trent'anni ci sarà una catastrofe ecologica globale. Tanto quando la catastrofe (non) verrà ci saremo già attrezzati (rovinati?) e Cohn-Bendit sarà morto e quindi irresponsabile.

Secondo me Cohn-Bendit, come tante altre personalità politiche europee, anche degne di grande stima, non ha mai avuto una gran cultura democratica. Non era la priorità del 68 francese, non è la priorità dei tecnocrati alla Monti o alla Barroso o alla Merkel, che infatti ha una formazione politica DDR.
La figura di Giorgio Napolitano, in questo senso, è un unicum in Europa, perché racchiude in sé tutte queste Eigenschaften. Ancora una volta, come avviene da un secolo, l'Italia è l'esperimento mondiale per eccellenza, la provetta del pianeta.
Nei fatti ha ragione Cohn-Bendit? Può darsi, basta che si sia consapevoli di quel che dice e delle conseguenze di quel che dice. Se nessuno si lamenta, perché "avercela con la propria epoca"? Oltre alla beffa, non sia mai che si debba "subirne i danni".