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sabato 4 settembre 2010

Rigoletto a Mirabello (battute in kit)

— 1 x "Ricorderò gli amici"
— 1 x "Gazzarra intimidatoria"
— 1 x "Allarmante degrado"
1 x "Squadristi"
— 1 x "Antidemocratici, non mi impedirete di parlare"
— 1 x "Solidarietà"
— 1 x "Interesse e simpatia per l'Italia"
— 1 x


lunedì 22 settembre 2008

"Cinespia!" svela il segreto del centrosinistra! Scoop hush-hush!

Senepà mafòt.
Scioderlò Delaclò, Alleanze pericolose (trad. it. di Guido Scortichini),
Ed. Vallasapé, Pizzighettone 2008.


Cari lettori, se cercate le bufale, comprate i giornali o fatevi una mozzarella. Se volete la verità, una parola, una sola parola: "Cinespia!".
Oggi, per voi, finalmente, la risposta che aspettavate da dodici anni. Molti, disincantati, forse non la aspettavano nemmeno più. Ma ci sono rivelazioni che restano scottanti anche precotte.
Perché, avendo governato per ben sette anni, il centrosinistra non è stato in grado di affrontare il nodo del conflitto d'interessi? Nessuno ce lo ha mai spiegato. "Cinespia!" ha voluto saperlo, una volta per tutte.
L'inviato speciale Arkulari Bogenschuetze, che non abbiamo certo bisogno di presentarvi, ha passato gli ultimi mesi a studiare a memoria la parte. Ha imparato mosse e mossette di sinistra, tic e tac di centro, smorfiette e faccine socialdemocratiche. Ha persino cercato l'ispirazione dormendo sotto un ulivo, ma ha trovato solo la lapide di un governo all'ombra dei cipressi e dentro l'urne, con la scritta: "ZOMBIE — Torno subito".
Poi, travestito da principessa spaziale, neo-Günter Wallraff, è riuscito a inserirsi in esclusivi circoletti chic e shock. Non guardando in faccia nessuno, dopo tre mesi ha scoperto chi, nei salotti dell'impotenza, è stato la vera mente occulta del centrosinistra fin dal lontano '96. Prodi? D'Alema? Marini? Bertinotti? Veltroni? Macché, quelli sono solo pupazzi. Il vero marionettista è un altro. Lo riconoscerete subito, anche se nasconde il volto dietro gli occhiali scuri.
Bogenschuetze lo ha attirato in un tunnel oscuro, adescandolo con la promessa del trito pompelmo e dell'annoso panino. Il triste figuro è caduto subito nella trappola. Bogenschuetze allora gli ha chiesto: "Scusa, potresti dirmi perché non avete mai fatto una legge sul conflitto d'interessi, cortesemente? Perché mi hai tradito?". E gli ha puntato il mitra alla testa.


domenica 22 giugno 2008

L'ultimo gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)

III — IL RAPPORTO DIPLOMATICO DI DON MICCIO

Nella politica italiana c’è un clima più costruttivo.
Bugs Bunny a John Wayne in Little Blues (Stenelo Kautzsch, 2008).


Come annunciato dalla stampa internazionale, oggi la soluzione de L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ™ varrà un ducato e mezzo. Non un ducato di più, perché chi ha visto il film dovrebbe riconoscerlo al volo. Quindi stavolta la rapidità nell'azzeccare la risposta sarà davvero determinante.
P.S.: Ricordo che le regole de L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ™ sono depositate presso l'azzeccagarbugli e possono essere consultate qui. Ricordo inoltre con acidità di stomaco che il gioco si svolge anche su un altro tavolo.





ATTENZIONE: LA PARTITA SI È CONCLUSA GIOVEDÌ 26 GIUGNO ALLE 12.22.
IL VINCITORE È ARCOMANNO.
HA RICEVUTO UN AIUTO DALL'ALTRO TAVOLO, E QUINDI MERITEREBBE UN SOLO DUCATO. MA DATO CHE GLI DEVO UN AGGIORNAMENTO ESSENZIALE, DALL'ALTO DEL MIO SCRANNO SARÒ MAGNANIMO. IL MIO REGNO È SICURO, NON TEME GLI ANARCHICI.


L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ.
GRADUATORIA
andrea: 2 ducati.
arcomanno: 1 ducato e mezzo.
adlimina: 1 ducato.

DOMENICA, LA SOLUZIONE DEL PROSSIMO GIOCO VARRÀ UNA CONCHIGLIA DEL CLUB MEDITERRANEE. VI ASPETTO SALUTANDOVI CON UN GIROTONDO.


domenica 15 giugno 2008

L'ultimo gioco in città (LE SCOMMESSE SONO CHIUSE)

II — THE REAR PAGE

— Non so più che cazzo pensare, Cippa.
— Allora mettilo giù in bella e fattelo pubblicare da qualche parte.
ALTAN

Oggi è il grande giorno. Oggi è il TUO giorno. E quindi un giorno da cani, perché se domenica scorsa la soluzione era in quella siepe, e l'orizzonte a portata di mano, stavolta ti toccherà immaginare lo spazio di là da quella.
Un dettaglio, insomma: e 2 talenti per chi trova il titolo del film. Neppure il fotogramma intero. Per la zoomata, se proprio non jaafai, ti toccherà aspettare mercoledì. Ma non ti conviene: perché allora ti sarà elargito 1 solo, misero talento: non ci compreresti neppure il giornale.
Dettaglio ed eventuale futuro fotogramma intero sono di qualità mediocre. È il mio omaggio ai libri d'arte dei Fratelli Fabbri.
P.S.: Ricordo che le regole de L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ sono depositate presso il notaio e possono essere consultate qui. Ricordo inoltre con rammarico che il gioco si svolge anche su un altro tavolo.


ATTENZIONE: LA PARTITA SI È CONCLUSA LUNEDÌ 16 GIUGNO ALLE 17.04.
IL VINCITORE È ANDREA.

SE NESSUNO AVESSE TROVATO, MERCOLEDÌ SAREBBE APPARSO JIM:


L'ULTIMO GIOCO IN CITTÀ.
GRADUATORIA
andrea: 2 talenti.
adlimina: 1 talento.

DOMENICA, LA SOLUZIONE DEL PROSSIMO GIOCO VARRÀ UN DUCATO E MEZZO.

AGGIORNAMENTO DEL 25-06-08: arcomanno ha scoperto che l’articolo, rivolto al governo, era firmato dal direttore del settimanale e padre di Jean Vigo, l’anarchico Eugène Bonaventure de Vigo, noto con lo pseudonimo di Miguel Almereyda, che Wikipedia legge come un anagramma di “Y a la merde”. Non lo sapevo, ma ora aggiungo che in Zero in condotta, 1933, Jean Vigo mette la battuta in bocca all’alunno Tabard. Convocato dal preside, non trova altro da dire che: “Monsieur le Professeur, je vous dis merde!”. Nel 1968, sotto altri tempi, sotto altre rivolte studentesche, Antoine Doinel alias Jean-Pierre Léaud si innamora di Fabienne Tabard alias Delphine Seyrig: Baci rubati.

lunedì 19 maggio 2008

Malelingue

Un groviglio fumante, sanguinolento, asimmetrico di ossa, budella, denti, culminante in due teste orrende, mezzo uomo e mezzo caos. Sembrano partorite da una teratologia degna di Baltrušaitis, un concentrato sulfureo di odio, i sette peccati capitali riuniti, più tutti gli altri: quelli a venire, quelli di universi sconosciuti, quelli ancora senza nome. I due mostri sono siamesi: hanno la lingua in comune.


Conclusa l’autopsia, il Dr. Blair sentenzia: “sembra tutto normale”.