giovedì 22 maggio 2008

Bistecche 2

— Emile, stasera preferisci carne o pesce?
— Pesce.
— E se avessi detto carne, cosa avresti preferito?
— Mah, non so… Vitello.
— E se invece del vitello avessi scelto manzo, avresti preferito una bistecca o un arrosto?
— Una bistecca.
— E se avessi detto arrosto, ti sarebbe piaciuto cotto o al sangue?
— Molto al sangue.
— Ebbene caro, sei sfortunato perché il mio arrosto di manzo è un po’ troppo cotto.
Angela (Anna Karina) serve ad Emile Récamier (Jean-Claude Brialy) un pezzo di carne carbonizzata ne La donna è donna (Jean-Luc Godard, 1961).



8 commenti:

Anonimo ha detto...

25/05/2008 21:25:37
Ok, film molto bello. Volevo però fare qualche osservazione tra libro e film, cercando di non ricadere nel "mi è piaciuto più il libro/il film" (la classica frase senza senso, ma in qualche modo appollaiata sul cortile dell'immaginario comune, che senti sempre dire nei casi di film tratti da opere di successo, e, in questo caso, ottime tutte e due). Innazittutto, nella loro non comparabilità, il libro è tutto analitico-descrittivo, fa nomi, cognomi, entra nei meccanismi onomastico-citativi alla Foster Wallace o alla Easton Ellis, articola sul carattere complesso della NCA (Nuoca Camorra ...), sulle sue radici antiche e sulla capacità di rinnovarsi entrando nel mercato globale. inoltre ha un bel tessuto narrativo, che ben s'incastra agli effetti cronachistici. oK. Il film è tutt'altro: tutto corpi, suoni, animalità pura, estetica marcia..i personaggi, brutti, sporchi e cattivi, che vivono in dimore alla Full metal jacket e che agiscono su codici molto semplici e precisi, da cui non si sgarra. Il film è anti-narrativo e non si disperde in un nessuno sguardo al di fuori di quel mondo: tutto è visto dal di dentro, forse l'unico personaggio che "reciti" è quello di servillo, cinico uomo daffari, che è anche l'unico dei protagonisti che riesce a fare il duro senza ammazzare (almeno, non direttamente). Il film non articola gli episodi che trae dal libro, ma ne mostra una quintessenza fondata sulla carne e il sangue.
paolo
http://cinecharacters.blog.dada.net/

Anonimo ha detto...

E AGGIUNGO UN'ALTRA DI CUI SI E' pARLATO POCO...parlavo del film di garrone. Un aspetto che tratta Saviano, almeno nelle prime 50 pag. è quello della camorra "pulita" , ossia non quella orientata al crimine organizzato e all'affaristica illegale e sporca (armi, droga,...), ma quella dentro i traffici del mercato di tutti i giorni, specialmente vestiario e alimentare. In qs tipo di traffici la camorra è quasi dentro e fuori la legge, o meglio, è indistinguibile da chi tratta in maniera onesta lo stesso tipo di affari, (un po' il discorso sull'homo sacer agambeniano), tanto che gli stessi capi di abbigliamento firmato sono venduti negli stessi mercati, metà falsi e metà veri, senza che nessun acquirente si accorga di quale dei due prodotti è legale. Questo dentro/fuori la legge è lontanissimo dal film di Garrone, che invece è dentrissimo il mondo fuori-legge, mentre è tipico di un certo thriller americano, si pensi al mann di miami vice (dove Colin farrel e Foxx, vivono in ville assurde, si spostano in off-shore o con super-car, e hanno lo stesso tenore di vita degli spacciatori di cocaina, che devono arrestare, e li arrestano grazie a questo gioco mimetico dell'essere contemporaneamente dentro-fuori la legge, del rendere indistinguibile il confine tra il fingere un ruolo, perché sei un infiltrato, e vivere invece propriamente in quel ruolo, perchè sei un criminale..idem il Scorsese con Nicholson, Di caprio, e Matt Damon, am anche l'ultimo crineberg ecc ecc.). Mi direte: tutti film che non c'entrano una mazza con il film di garrone, giusto, ma che in qualche modo puntano l'indice su un'estetica e un'etica contemporanee, tanto più vere quanto più in auge nel nostro Paese, dove è il puro talento mimetico-camaleontico e la capacità adattativa che dividono (per esempio nella politica o negli affari) chi è dentro da chi è fuori la legge.
paolo
http://cinecharacters.blog.dada.net/

Anonimo ha detto...

ma nessuno ti commenta!?! nemeno tua figlia?

sempre rocco

Anonimo ha detto...

cmq il governo ombra, con personaggi assurdi come il figlio di colaninno, mi fa ancora piu' tristezza di quello ufficiale con il sottosegretario Scottie e il figlio di Kossiga.

sempre io

Anonimo ha detto...

almeno nei governi ombra degli anni 80 c'era scola come ministro della cultura, che vabbé qualche buon film lo ha fatto, anche se un po' ruffiano

Stenelo ha detto...

Caro paolo, caro sempre io, caro sempre rocco, caro niente,
procediamo per ordine:
reazione un po' sgomenta al commento #1: "Ok, film molto bello". Quale film? Ecce Bombo? Une femme est une femme ? Ma nessuno dei due è tratto da un libro! Ah, no, ok, ho capito. Gomorra, intendo il libro, l'ho letto. O meglio, ne ho letta la metà, poi è rimasto lì a marcire sul comodino. Ma senza rancore (anzi, eventualmente con una punta d'invidia: quei cadaveri asiatici che piovono dal cielo, all'inizio...
Reazione alquanto ridotta al commento #2: Non ho visto il film di Garrone, e a meno di scaricarlo (e non state a rompere i Maroni...) temo che dovrò aspettarlo un bel po': dalle nostre parti i film italiani arrivano col gontagocce, generalmente con un anno (minimo) di ritardo. Però L'imbalsamatore mi era piaciuto molto, un po' meno l'altro (non ricordo il titolo, e per un oscuro guasto del mio server non posso più andare su imdb (e su tutte le piattaforme non gestite da google) con quello che ha la fissa delle donne magre. Ma il tema dell'infiltrato è effettivamente molto presente nel cinema contemporaneo (non ci avevo pensato, lo ammetto.
Reazione convulsa al commento #3: mia figlia si rifiuta di commentare alcunché. Non le piace Fat City , non le piace Shining , non le piace Carpenter: un disastro. Eppure ci ho provato, ti giuro. Le ho detto: vedi, questo è il mio blog ("My name is Andy Kaufman and this is..."), senti questa canzone com'è bella, senti Kris Kristofferson: niente da fare. A lei piace solo La sirenetta di Wallt Disney, anzi, che dico? La sirenetta 2. Mi toccherà "punirla", seguendo i precetti di Delbert Grady? Comunque, se è per questo manguono anche i commenti dela mamma, della zia, della prozia (non del cugino, però).
Reazione pre-estiva al commento #4: Del governo ombra non me ne frega un beloved dick. Anzi, mi dà pure un po' fastidio: mi fa ombra e mi rovina l'abbronzatura (Diogene Spears).
Reazione sbigottita al commento #5: scusa, dimmi chi è il ministro della cultura dell'attuale governo ombra, perché non lo so. Anzi, guarda: non dirmelo, perhé non lo voglio sapere.
Alt

arcomanno ha detto...

"I film italiani arrivano col contagocce"
Sì, vabbé, ma Gomorra è passato a Cannes ed è già programmato al Meliès per il mese prossimo: ti invito già da oggi ad una sortita nella banlieue d'asfalto.

"Primo amore", era il nome. Per me è il contrario, un po' più bello questo (ma cincischiamo: due gran bei film).

Sul governo ombra una breve, lapidaria citazione:

Il Piddì non fa "il governo ombra", il Piddì fa "ombra al governo".
a proposito di questa dichiarazione di Fassino

Stenelo ha detto...

Caro Bowman,
francamente non so cosa dire, è terrificante, e pensare che qui in casa Fassino era pure benvoluto, piaceva alla madre di mia figlia, forse perché è più magro di me, ma a furia di perder chili deve aver ridotto anche le dimensioni dell'organo pensante, ormai è l'ombra di se stesso, e allora, ombra su ombra, che il mare se li porti, alla deriva, nel buio totale. Se lo meritano, l'oscuramento televisivo: tanto non hanno nulla da dire, stanno lì a fare le brutte statuine e basta. E quindi, se tanto non mi dà nulla, se l'ombra non nasconde alcuna luce, preferisco "The Shadow" con la voce di Orson Welles (cfr. post sopra) o scimmiottato sovranamente da Wallace Shawn in Radio Days.
P.S.: E poi, l'avevo già detto in un commento a gago: il PD è finito "All'ombra dei cipressi e dentro l'urne" (e uno ha risposto che purtroppo dentro l'urne c'era finito ben poco, forse perché pensava che il mio calembour fosse involontario).