martedì 14 giugno 2011

Ouaip. Ouaip. Ouaip. Ouaip. … e poi basta!

In famiglia sono cose di cui andiamo fieri. Tipo questa Lina Schwarz. Cugina di cugina di chenneso. Però parente. Faceva la libraia. Un giorno un cliente le chiede un libro. Però uno grosso, eh. Per riempire un buco nella sua biblioteca, capisci.
Lina Schwarz non ha esitazioni.
Gli consiglia L'idiota di Dostoevskij.
Caro Vittorio, mi sarebbe piaciuto raccontarti questa storia direttamente, ma il sito che dirigi mi chiede davvero troppe informazioni personali. Magari scopri che all'ultimo anno di liceo a Parigi sono stato assente ingiustificato per due mesi ma settimane fa ho spedito quattro sì al consolato.
Oppure che questa Schwarz tanto italiana non era.
Oppure che non era tanto italiana quella mia prozia, che Werner Herzog si fece a piedi centinaia di chilometri, per andarla a salutare. Si chiamava come mia cugina, me ne accorgo solo ora: da Berlino a Maida, un plurale di "Lotta".
Oppure capace che mi rovini il vanto del mio albero genealogico, la parentela millantata con un mito assoluto da un'altra prozia, nata tedesca, italiana da più di mezzo secolo. Ma ci si può fidare delle fantasticherie di una che da ragazza saldava allegramente le fusoliere della RAF perché le radessero al suolo la casa berlinese?


5 commenti:

mirumir ha detto...

Caro Sten,

dopo lunga riflessione ho deciso che con la carta Shorofsky hai vinto il www, forse per sempre.


[Questo non è spam.]

Stenelo ha detto...

Se è così vuol dire che il www sta messo proprio male, allora.
Comunque lo Zucconi è stato ampiamente sfanculato da chi è riuscito a commentare, superando un formulario degno di Brazil.

Oscar A. ha detto...

A quello Zuccone lo avevo provato a insultare anch'io aho!

"Tu sei l'Italia peggiore"
gli avrei detto a quello Zuccone!

bentornati
o.a.

Stenelo ha detto...

Siamo qua. Saremo infamous.

Stenelo ha detto...

Che poi mi dicono non era la Schwarz. Mi dicono la Schwarz non faceva la libraia. Era una che conosceva la Schwarz. E che faceva la libraia.