lunedì 28 luglio 2008

Danse macabre

— Hai ragione, non ci riesco più. Pulisco, pulisco, e la casa è sempre sporca. Anche il lavandino è di nuovo intasato.
— Con te qualsiasi casa diventa una topaia! Avresti dovuto vedere mia madre! Come se la cavava, con l’acqua sul pianerottolo, con… senza aspirapolvere!
— Ma io non sono mica tua madre!
— E te ne vanti?!
Jeanne Poupart (Myriam Boyer) e suo marito Franck (Patrick Dewaere) ne Il fascino del delitto (Série noire, 1979) di Alain Corneau.


Solo nella piovosa banlieue, Patrick Dewaere sfodera un piccolo mangianastri come fosse una pistola, finge di essere Starsky o Hutch, poi preme il grilletto e spara Duke Ellington & his orchestra. Quindi mima tutti gli strumenti e balla da solo, anche se "no hay banda" in Série noire di Alain Corneau: forse il miglior incipit del cinema francese anni Settanta. Poi ad accompagnare Dewaere verranno Marie Trintignant (prima volta sullo schermo, ruolo quasi muto), Bernard Blier, e i dialoghi di Georges Perec: they’re all dead, now. Titolo italiano: Il fascino del delitto. Chapeau. Restano comunque imbattuti È simpatico, ma gli romperei il muso (per César et Rosalie, Claude Sautet 1972) e Non drammatizziamo… è solo questione di corna! (per Domicile Conjugal, Truffe 1970).


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