domenica 12 settembre 2010

C'est vraiment dégueulasse, c'est tout simplement dégueulasse

CLAUDE CHABROL, 24/06/1930 - 12/09/2010



"Mi sono sempre considerato un artigiano e quando mi sono reso conto di non essere un uomo da capolavoro mi sono detto che con il mio cinema avrei dovuto costruire un muro solido con molti mattoni altrettanto solidi e così qualcuno mi avrebbe dovuto tenere in considerazione. È quello che ho tentato di fare nella mia carriera. Un solo muro solido."

3 commenti:

manuzf ha detto...

di fronte a parole così mi levo il cappello e me lo tengo in mano tutta la vita...ce ne fossero altri a dire così,anzi a pensare e a fare così, vivremmo tra meno macerie..secondo me...
non so, ma a volte ho l'impressione che si fa tanta fatica ad andare avanti proprio per questi immensi cumuli di ambizioni sovradimensionate che ci si parano davanti in ogni direzione...
mi sa che anche sull'umiltà c'ha rovinato la religione, pare brutto valutarla?
comunque abbiamo muri a cui appoggiarci, ancora...

Stenelo ha detto...

Alcuni mesi fa me lo vidi apparire davanti nello svolazzo di un impermeabile sformato, in cima a una scala che porta ai binari della stazione di métro République: tarchiato e tignoso, sbuffante e furibondo. Probabilmente stava pensando che cette ville est tout simplement dégueulasse: Chabrol odiava Parigi e vi girò pochissimi film, troppi permessi da chiedere, troppe automobili a bloccare lo sguardo della mdb, troppa memoria cinematografica depositata in ogni recoin, forse il timore di incontrare il cadavere di Michel Poiccard. Una frase tipo "J'en ai marre de cette ville!" la mise in bocca a Serrault in Rien ne va plus. E infatti appena messo piede nella capitale, il vecchio ladruncolo, vago ricordo di Herbert Marshall in Mancia competente, riscappa subito in provincia.
Quel breve istante mi tornò in mente alla morte di Rohmer, suo compagno dei "Cahiers" e con il quale aveva scritto un celebre libro su Hitchcock, forse il primo apparso in Francia, e mi dissi (stupidamente) che avrei dovuto cogliere l'occasione per dirgli qualcosa. Perché ero convinto che Chabrol sarebbe stato il prossimo.

manuzf ha detto...

...bello che fosse furibondo e tignoso ancora, fino a che c'è stato...mi pare che abbiano davvero diritto ad esserlo solo quelli così, che dicono le cose scritte sopra, che lavorano a quel modo, che vivono a quel modo...è troppo lungo da spiegare bene e nemmeno credo di esserne capace, ma mi pare che la critica,
l' incazzatura dal basso, da chi si fa il mazzo a scavare le fondamenta per i suoi muri, e muri muri dico, non paretine in cartongesso affrescate di belle figurine o cose così, sia quella che ha diritto, ed anche più ragione, ragioni anche...

vabbè, se ne sarà anche andato senza una tua parola, che certo è mancata a te, ma chissà, mica puoi saperlo, forse anche a lui, ma i muri, retorica a parte, restano...beh senza muri che restano chi la proverebbe la storia, di che sarebbe fatta?