mercoledì 2 dicembre 2009

La caduta nel quotidiano/1

Caro Doktor Professor Heidegger, vorrei sapere che cosa intende con l’espressione “caduta nel quotidiano”.
Quando ha avuto luogo questa caduta? Dove stavamo noi quand’è avvenuta?
Saul Bellow, Herzog, Feltrinelli, Milano 1976, p. 69.


Generatore manuale di commenti: la nostra sfavillante e multiforme vita nei social network, ovvero come smettere di preoccuparsi e cominciare ad amare il tasto “annulla”.


– Ma anche no.

– L'avevo pensato prima di te, ma molto meglio.

– Il gatto della foto è morto da settimane. :-D :-D :-D

– Non preoccuparti, prima o poi non ti capiterà mai anche a te.

– Rogo degli scritti keynesiani 'stocazzo.

– Un consiglio, se posso permettermi: rifiuta l'amicizia a te stesso.

– Ride di te, non con te.

– Te la suoni e te la laiki, eh?

– No. Jean-Michel Jarre no.

– Guarda, sono d'accordo. Se ciascuno di noi, nel suo piccolo, quotidianamente, rinunciando ai propri egoismi ma anche senza pretese e soprattutto senza illusioni, piantasse un semino e magari chiedesse consiglio a un amico giardiniere o almeno a un'amica il cui nipote fa il giardiniere, anche se non proprio a due fermate della metro, insomma, sì, ce la possiamo fare a fare qualcosa che serva a qualcosa per qualcuno.

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