mercoledì 2 dicembre 2009

Ormai soltanto un commercialista ci può salvare

Mi scrive:

Pagare le tasse nel regno di Berlusconi sembrerebbe una perversione.
Se non altro è a buon mercato: passare un paio d'ore in uno scantinato con un'attempata trans, con assunzione di moderate dosi di cocaina, costa quasi tre volte tanto.

E poi mi fa notare che gli ho spedito un assegno scrivendo due cifre diverse nella parte in numeri arabi e in quella in lettere. Ah, e poi ci sarebbe il trascurabile dettaglio della mia firma mancante, nel suddetto assegno: mi son dimenticato di aggiungerla. Mi fa notare tutto ciò con gentilezza, ma documentandolo con un jpeg allegato del demenziale assegno in questione. Rispondo: "non ho parole per l'imperdonabile doppio errore commesso nello stilare l'assegno. Ti dà un'idea dello stato confusionale di stanchezza in cui mi trovo. Provvedo subito a stilare un nuovo assegno".
La sua risposta non si fa attendere:

nessun problema.
Nella classificazione ufficiale degli errori imperdonabili non figura l'errata compilazione di assegni.
Non si possono perdonare invece, ad esempio:

1) bere la birra con la fonduta di formaggio
2) un golf verde sui pantaloni marroni
3) dire "è un presepe" di un qualsiasi banale paesaggio da cartolina

Una prece al Ministro della Semplificazione. Lasci intatto l'incomprensibile sistema fiscale del nostro Paese. Ci toccherebbe fare a meno dei commercialisti. E non ci sarebbe davvero più nulla da ridere.

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